Nasce il magazine “Orgoglio Italiano – Sicilia e Italia nel mondo”

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Il Capitolo “Vincenzo Sellaro 3009” di Palermo, appartenente all’Order Sons and Daughters of Italy in America (OSDIA), annuncia con entusiasmo il lancio del primo numero del magazine Orgoglio Italiano – Sicilia e Italia nel mondo, presentato anche in versione internazionale con il titolo Proud of Italy – Sicily and Italy in the World.

Questa nuova iniziativa editoriale nasce con l’obiettivo di raccontare l’Italia e, in particolare, la Sicilia, attraverso la prospettiva di chi vive all’estero e contribuisce a diffondere e custodire la cultura italiana nel mondo. Particolare attenzione è rivolta alla comunità italo-americana e al legame profondo che unisce le due sponde dell’Atlantico.

Il magazine propone contenuti di natura culturale, sociale, economico-giuridica e territoriale, dando spazio a storie, tradizioni e testimonianze che rafforzano il senso di appartenenza e identità italiana nel mondo. La presentazione ufficiale del primo numero è in programma per il 5 luglio 2025 alle ore 19:00, nella suggestiva cornice di Torre Artale, a Trabia, in collaborazione con Allegroitalia.

Sarà un momento speciale per condividere il progetto con lettori, collaboratori, istituzioni e partner. Durante l’evento saranno illustrati i contenuti della rivista e le rubriche curate da professionisti italiani e americani.

Convegno Investire nel Futuro Sinergie tra Agrivoltaico, Zootecnia e Agroecologia

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L’11 giugno 2025, presso il Palacongressi di Agrigento, si è svolto il convegno dal titolo “Investire nel futuro: sinergie tra agrivoltaico, zootecnia e agroecologia”, un appuntamento che ha riunito professionisti, tecnici, istituzioni e imprese per esplorare le nuove frontiere dell’agricoltura sostenibile.

L’evento, promosso da DVP Solar Italy S.r.l., si è inserito all’interno del 1° Congresso Internazionale di Agroecologia del Mediterraneo (AEMED 2025), contribuendo al dibattito sulla transizione ecologica in ambito rurale con una proposta concreta: integrare agricoltura, allevamento e produzione di energia fotovoltaica nel rispetto dell’ambiente e delle comunità locali.

Al centro del confronto, l’agrivoltaico multifunzionale, un sistema capace di coniugare la produzione di energia pulita con l’uso produttivo dei terreni agricoli.

I tecnici di DVP Solar hanno illustrato soluzioni innovative che permettono la convivenza tra colture, pascolo e impianti fotovoltaici, grazie a strutture regolabili e tecnologie di monitoraggio avanzato. Un esempio concreto? L’allevamento ovino sotto impianti agrivoltaici, dove il pascolo contribuisce alla manutenzione naturale del suolo, riducendo l’uso di diserbanti e favorendo la biodiversità.

Un approccio che punta non solo alla sostenibilità ambientale, ma anche a un nuovo modello economico per le aziende agricole, valorizzando le risorse locali. Tra gli interventi più apprezzati, quelli dedicati alla zootecnia rigenerativa e all’economia circolare.

È stato presentato, infatti, un progetto pilota che utilizza gli scarti della lana per produrre biochar, un fertilizzante naturale che migliora la qualità del suolo e riduce le emissioni di CO₂. Un chiaro segnale di come innovazione, tradizione e sostenibilità possano coesistere in un’unica strategia territoriale.

Il confronto tra agronomi, allevatori e tecnici energetici ha evidenziato la necessità di politiche integrate e di un maggiore coinvolgimento del mondo professionale per affrontare con efficacia le sfide del cambiamento climatico.

Il convegno ha rappresentato anche un’occasione di aggiornamento professionale: grazie alla collaborazione con gli Ordini degli Agronomi e degli Architetti di Agrigento, i partecipanti hanno potuto ottenere crediti formativi professionali (CFP), rafforzando il legame tra formazione tecnica e innovazione pratica. Secondo i promotori, solo un approccio sinergico tra agricoltura, energia e ricerca può garantire uno sviluppo realmente sostenibile.

L’obiettivo è chiaro: rilanciare i territori rurali, combattere lo spopolamento e rendere le imprese agricole protagoniste della transizione ecologica. DVP Solar, attiva in oltre 10 Paesi e con progetti agrivoltaici già approvati per 1,45 GW in Italia, conferma con questo convegno la propria visione: integrare le energie rinnovabili nei territori senza escludere le attività tradizionali, ma anzi potenziandole. Un messaggio forte che da Agrigento può ispirare tutta la Sicilia e l’intero bacino del Mediterraneo.

Convegno: “Riforma tributaria e principi costituzionali”

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Favorire un clima più sereno tra Stato e contribuente, senza però trascurare l’impegno nel contrasto all’evasione fiscale: questo il tema centrale del convegno “Riforma tributaria e principi costituzionali”, tenutosi il 6 giugno 2025 presso il Grand Hotel Piazza Borsa di Palermo.

L’evento è stato organizzato in occasione del 25° anniversario dalla nascita della Camera degli Avvocati Tributaristi del capoluogo siciliano, e ha coinvolto protagonisti di primo piano del mondo politico, universitario, giuridico e fiscale.

Al centro della riflessione, l’esigenza di riformare il sistema della giustizia tributaria, promuovendo interventi che possano incentivare lo sviluppo economico, pur tenendo conto di una pressione fiscale che resta particolarmente gravosa.

Angelo Cuva, presidente della Camera e vicepresidente dell’UNCAT, ha così introdotto il focus della giornata: “Abbiamo voluto concentrare la nostra riflessione a un tema di grande attualità come la riforma della delega tributaria – sottolinea Angelo Cuva, presidente della Camera degli avvocati tributaristi e vicepresidente dell’Uncat, – Faremo un primo bilancio sotto il profilo della conformità ai principi costituzionali. La nostra valutazione in prima battuta è positiva, la riforma va in questa direzione nell’ottica di un nuovo rapporto tra fisco e contribuente ma soprattutto nel rispetto dei principi che possono garantire un equo sistema fiscale: tuttavia vanno fatti ulteriori passi soprattutto nell’ottica della riduzione del carico fiscale nella versione tributaria, su cui vanno trovate nuove risorse che noi riteniamo si possano recuperare attraverso un abbattimento delle agevolazioni fiscali, che in Italia sono molto elevate e andrebbero ridotte drasticamente”.

Il convegno si è aperto con l’intervento, in collegamento video, del Ministro della Giustizia Carlo Nordio, che ha affrontato una delle questioni più delicate del sistema fiscale nazionale: “Il rapporto tributario tra Stato e cittadino è sempre stato abbastanza ambiguo in Italia: da un lato il cittadino vedeva lo Stato come un esattore implacabile, esoso ed iniquo, dall’altra lo Stato vedeva il cittadino come una sorta di evasore per principio.

Il nostro sistema tributario era troppo bizantino e partiva dal presupposto che il cittadino fosse un evasore, di conseguenza si finiva per considerare lo Stato come una sorta di nemico o interlocutore ostile: questa riforma tende a riappacificare i due soggetti e farli collaborare piuttosto che metterli l’uno contro l’altro armati; a monte dovrà esserci un comportamento saggio di entrambe le parti”.

Nordio ha inoltre espresso un parere favorevole sull’impostazione del nuovo assetto sanzionatorio: “Verso un sistema sanzionatorio orientato a spingere il contribuente a essere più collaborativo piuttosto che un criminale da punire: quando sono entrato in magistratura mi sono reso conto presto del fallimento del principio di manette agli evasori, in quarant’anni di carriera ne ho viste davvero poche e non è stato certamente il carattere intimidatorio di quella norma a risolvere o ridurre l’evasione fiscale.

Era una strada sbagliata, questa ritengo sia giusta perché guida a una fiducia reciproca tra Stato e cittadino; trovo altrettanto importante che vi sia stata l’ipotesi della sopravvenuta impossibilità di far fronte al pagamento dei tributi quando non dipendente da fatti imputabili al soggetto stesso, è un atteggiamento corretto verso chi ha un comportamento non criminale ma solo sfortunato o comunque poco diligente”.

Anche il viceministro dell’Economia, Maurizio Leo, è intervenuto con un videomessaggio. Il suo intervento ha evidenziato la portata culturale, oltre che normativa, della riforma in atto: “La riforma tributaria rappresenta una svolta culturale prima ancora che normativa: vogliamo superare definitivamente l’idea di un fisco percepito come nemico, costruendo un nuovo rapporto basato sulla fiducia reciproca e sulla leale collaborazione tra Stato e contribuente.

Il nostro impegno è rendere il sistema tributario coerente con i principi costituzionali, coniugando equità, efficienza e crescita: è un percorso ambizioso, ma necessario, e momenti di confronto come quello odierno rappresentano una tappa fondamentale per condividere idee e rafforzare questo approccio proattivo”.

Infine, ha preso la parola anche Vincenzo Carbone, direttore dell’Agenzia delle Entrate, che ha posto l’accento sull’importanza di prevenire il contenzioso: “La nostra posizione è quella di puntare, quanto più possibile, a deflazionare il contenzioso tra amministrazione finanziaria e contribuente, che per quanto mi riguarda è una sconfitta: l’ideale è confrontarsi prima ed evitare di arrivare dinanzi a una Corte di giustizia tributaria”.

35 edizione Nela gala – Washington D.C.

35esima edizione nela gala

In occasione della 35esima edizione del Nela Gala che si è svolto a Washington D.C., il 23 maggio u.s. presso il Ronald Reagan World Trade Center, una delegazione di Osdia Capitolo Vincenzo Sellaro Palermo #3009 tra il cui il presidente Tiberio Mantia alcuni componenti del direttivo Tonino Rizzico, Antonella La Sorte, Sabrina Gianforte e Daniele Giacalone e i soci Giandomenico Murro e Letizia Savioli, a quasi un anno dalle nascita del capitolo, è stata ospite della cerimonia che quest’ anno ha avuto come tema centrale la celebrazione della Sicilia.
Dal 1989, il Gala annuale dei National Education & Leadership Awards (NELA) della Fondazione Figli d’Italia (SIF) ha raccolto milioni di dollari e ha ospitato molte persone illustri. Tra i partecipanti del passato vi sono stati presidenti degli Stati Uniti, membri del Congresso e del Gabinetto e diplomatici stranieri. Tra i precedenti premiati della SIF figurano il presidente Bill Clinton; il presidente George W. Bush; il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano; i giudici della Corte Suprema degli Stati Uniti Antonin Scalia e Samuel Alito; l’ex Segretario alla Difesa Leon Panetta; l’ex amministratore delegato di Fiat Sergio Marchionne; i luminari della scienza e della medicina Dr. Anthony Fauci, Dr. Robert Gallo e Dr. Michael Sofia; gli intrattenitori Frank Sinatra, Tony Bennett, Annette Funicello e Gary Sinise; e le leggende dello sport Mario Andretti, Geno Auriemma e Tommy Lasorda.
Alla cerimonia di quest’anno, con circa 300 ospiti, erano presenti il Vice Ambasciatore italiano a Washington Alessandro Gonzales, il console Giuditta Giorgio, il produttore del film Cabrini Eustace Wolfington, l’attore Joe Mantegna, Deana Martin la figlia di Dean Martin, il congressman Hon. Mark Amodei rappresentante dello Stato del Nevada, la writer producer italo americana Adriana Trigiani e la Cantante italo americana Vanessa Racci, oltre una serie di personalità nell’ambito culturale ed imprenditoriale.
Nel corso della serata sono stati proiettati due video , uno riguardante la città di Palermo per la promozione della 400° edizione del Festino di Santa Rosalia ed un altro riguardante la Sicilia.
La presenza della delegazione ha avuto, inoltre, come mission l’approfondimento di programmi di sviluppo in vari ambiti tra la comunità degli italo-americani e il capitolo siciliano di Osdia.
Sono emersi forti sentimenti di fratellanza e consapevolezza che rafforzano il dialogo culturale e istituzionale a fattore comune per intraprendere lo sviluppo di legami culturali e, di crescita personale e professionale.
Forte impulso per la ricerca delle radici al fine di identificarsi nelle storie di famiglia e generazioni che arrivavano da sconosciuti e che hanno lottato per affermarsi e stabilire pari diritti tra gli esseri umani, qualsiasi fosse la loro provenienza.
Con la visione del film “CABRINI” dedicato alla suora Cabrini, divenuta santa e protettrice degli immigrati, che tra la fine del 19° secolo e l’inizio del 20° si prodigò per salvare i bambini che morivano per strada superando ogni ostacolo per aprire orfanotrofi e ospedali insieme al medico Vincenzo Sellaro di Polizzi Generosa tra i fondatori di Osdia, si è avuto ulteriore contezza dell’importanza dell’Osdia fondata nel 1905 a New York per mutua assistenza degli italiani emigrati negli USA .

Osdia Palermo presente nel Rally delle vallate Aretine

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La prima gara del 2024 è stato il Rally delle Vallate Aretine disputato, grazie a Benedetto Di Salvo, con la BMW 320 di 3^ Raggruppamento in coppia con Salvatore Cicero, rally valido come prova 1^ prova del Campionato Italiano Rally Autostoriche, che si è svolto ad Arezzo e provincia. La gara aveva l’obiettivo principale di verificare le mie condizioni fisiche dopo lo stop forzato nella seconda parte del 2023.

E’ stata una gara molto difficile per le condizioni atmosferiche caratterizzate da una pioggia costante il primo giorno e alternata il secondo.

La vettura, normalmente molto performante, è molto difficile da guidare in queste condizioni sia per le caratteristiche del motore (potente ma con una coppia alta) che per la visibilità ridotta dovuta all’appannamento dei vetri. Inoltre la scelta delle gomme e dei cerchi (ET non ottimale) ha influenzato la prestazione in una gara ben conosciuta che ci visti protagonisti in passato con la BMW 2002 di 1^ raggruppamento. Dopo 6 prove speciali (con tempi altalenanti per i motivi esposti) abbiamo deciso di fermarci in quanto il test fisico è stato superato.

Perfetta l’organizzazione e l’assistenza del Team Di Salvo & Riggio.

La prossima gara dovrebbe essere il Rally Targa Florio Autostoriche in programma il 10 maggio.

Premio Nazionale “Orgoglio Made in Italy”

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Il Premio Nazionale Orgoglio Made in Italy, promosso dall’OSDIA (Order Sons & Daughters of Italy in America) – Capitolo di Palermo, è giunto alla seconda edizione il 2 dicembre 2023, con una cerimonia tenutasi nel prestigioso Palazzo Asmundo.

L’iniziativa, sponsorizzata dall’Ente Nazionale del Turismo (ENIT) e dall’Assemblea Regionale Siciliana, mira a celebrare professionisti e imprenditori che, con il loro talento e impegno, hanno valorizzato il territorio siciliano e l’“Italianità” a livello internazionale .

 La serata, presentata dall’attrice Adriana Tuzzeo e da Roberto Oddo di TeleOne, ha premiato dieci personalità distintesi nei settori della cultura, dell’informazione, dell’imprenditoria e della professione .

Tra i premiati si annoverano:

Manlio Carta

Toti Piscopo

Massimo Lucidi

Sandra Pizzurro

Cafasso Nino Carmine

Vincent Riotta

Stefano Graziosi

Laura Anello

Angelo Todaro

Ivan D’Ignoti

Il presidente di OSDIA Palermo, Tiberio Mantia, ha sottolineato come il premio rappresenti un tributo a chi “ha saputo valorizzare la cultura, le tradizioni, le arti, le professioni e l’imprenditoria italiana, con coraggio, innovazione e orgoglio”. 

Guarda il video dell’ evento

Torneo internazionale Socca Cina

socca italia

La Socca Italia è lieta di annunciarvi con grande onore che è stata invitata dalla Socca Cina ad un torneo Internazionale : 𝗖𝗵𝗶𝗻𝗮 𝗦𝗵𝗶𝗷𝗶𝗮𝘇𝗵𝘂𝗮𝗻𝗴 𝟱𝘃𝟱 𝗙𝗼𝗼𝘁𝗯𝗮𝗹𝗹 𝗜𝗻𝘁𝗲𝗿𝗻𝗮𝘁𝗶𝗼𝗻𝗮𝗹 𝗖𝗵𝗮𝗺𝗽𝗶𝗼𝗻𝘀𝗵𝗶𝗽 che si disputèra a Shijiazhuang in Provincia di Hebei, a 300km da Pechino. 🇨🇳
Il torneo si svolgerà dal 1 al 7 settembre nel bellissimo Hebei Stadium.

Tra le squadre partecipanti che andranno a difendere i colori dei loro paesi, ci saranno, oltre l’Italia : Brasile, Argentina, Grecia, Slovenia, Cameroon + 10 squadre professionisti di calcio a 5 e calcio a 6 provenienti da tutto il continente Cinese.

La Socca Italia sarà rappresentata da 𝗢𝗦𝗗𝗜𝗔 (Order Sons and Daughters of Italy in America) 𝗰𝗮𝗽𝗶𝘁𝗼𝗹𝗼 𝗣𝗮𝗹𝗲𝗿𝗺𝗼 #𝟯𝟬𝟬𝟵.
La squadra OSDIA sarà anche una delle prime partecipanti al nuovo campionato di calcio a 6 che nascerà ad Ottobre, in Sicilia.

I giocatori convocati dal presidente Claudio Gallinica per l’evento cinese:
Luca Scerbo (portiere)
Alessandro Gallinica (capitano)
Giuseppe Gallinica
Thiago Grippi
Raphael Grippi
Diogo
Mallony Lukamba
La Socca Italia ringrazia il vice-presidente Giuseppe Gallinica per gli ottimi rapporti instaurati con la Socca Cina e soppratutto con il presidente della federazione Cinese : John Yan.

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ITALIA-USA: 22 giugno 1905, 118 anni dal discorso inaugurale dell’Ordine dei Figli d’Italia in America

vincenzo sellaro

(AGENPARL) – gio 22 giugno 2023 Il 22 giugno 1905, il Dr. Vincenzo Sellaro pronunciò, a New York, un discorso che avrebbe segnato la storia degli italoamericani. Quel giorno, alla cerimonia di inaugurazione dell’Ordine dei Figli d’Italia in America, Sellaro parlò di unità, di dignità, di orgoglio, di lavoro e di cultura. Il suo discorso rappresentò un vero e proprio manifesto per la nascente comunità italoamericana e segnò l’inizio della straordinaria storia dell’Ordine dei Figli d’Italia in America, l’organizzazione che oggi conosciamo come Order Sons and Daughters of Italy in America (OSDIA).
Il discorso di Sellaro, dopo una ricerca durata anni è stato ritrovato, nella sua versione originaria ed integrale, da un professore universitario di New York. Questo importante documento storico è stato anche riportato nel libro di Carmelo Cutuli, “Vincenzo Sellaro ed i Figli d’Italia in America. La vita straordinaria del medico siciliano che unì gli italoamericani”.

Italia-USA: nasce il Capitolo di Palermo dell’Order Sons and Daughters of Italy in America (OSDIA)

(AGENPARL) – lun 05 giugno 2023 Si terrà presso la Sala Mattarella di Palazzo dei Normanni, Ii prossimo 7 giugno, la conferenza di presentazione del Capitolo di Palermo dell’Order Sons and Daughters of Italy in America (OSDIA), la più antica e consolidata organizzazione a supporto dei cittadini americani di discendenza italiana, fondata nel 1905 a New York sotto la denominazione originale di “Figli d’Italia” dal Dr. Vincenzo Sellaro, medico nativo di Polizzi Generosa emigrato negli Stati Uniti alla fine del XX secolo.
Ed è proprio intitolato al Dr. Sellaro il Capitolo OSDIA di Palermo (www.osdiapalermo.it <http://www.osdiapalermo.it/>), che dopo quello di Roma rappresenta la seconda unità territoriale mai costituita al di fuori del territorio nord-americano nei 118 anni di storia di quello che è stato per tanti anni conosciuto come “Ordine dei Figli d’Italia in America” e non è un caso che dopo l’insediamento nella Capitale, si sia prevista una sede in Sicilia, terra che diede i natali al suo fondatore.

L’OSDIA, nata per un supportare i primi immigrati italiani negli Stati Uniti, è oggi una organizzazione non profit, politicamente indipendente, con sede legale a Washington, DC. Essa si propone di aiutare i cittadini americani di discendenza italiana e di mantenere vivi i valori e le tradizioni italiane facendo sì che l’opinione pubblica, ed i media in particolare, siano al corrente dei contributi degli italiani alla storia ed al progresso degli Stati Uniti.

Il Capitolo OSDIA di Palermo, è composto da studiosi, letterati, docenti, professionisti ed imprenditori, provenienti da varie località della Sicilia, uniti da forti interessi culturali e sociali nei confronti degli Stati Uniti.
«Abbiamo creato, – ha dichiarato il Presidente fondatore del Capitolo di Roma, Vincenzo Tiberio Mantia – un ponte tra Palermo e gli Stati Uniti ed abbiamo attivato una rete solidale con gli italiani in America per consolidare rapporti, riscoprire le radici e mantenere vive le nostre tradizioni e in particolare l’amore per la nostra Sicilia. Tra le numerose attività che stiamo mettendo in campo, intendiamo sviluppare il Turismo di Rientro con la scoperta delle Radici, realizzare il Premio “Orgoglio made in Italy” da assegnare alle eccellenze italiane in particolare siciliane che si sono distinte conferendo prestigio alla nostra terra e non mancheranno anche iniziative che valorizzano la cultura, le tradizioni e la storia italiana e perché no anche promuovendo relazioni commerciali tra imprese siciliane ed americane».

Il programma dei lavori dell’incontro del 7 giugno a Palazzo dei Normanni, con moderazione a cura del Dott. Salvatore Li Castri, Vicepresidente OdG Sicilia, prevede l’accoglienza degli ospiti alle ore 15:30, successivamente inizieranno ufficialmente i lavori con l’introduzione e i saluti istituzionali. Alle 17:00 si terrà la presentazione ufficiale del Capitolo di Palermo “Dr. Vincenzo Sellaro” a cura del Presidente fondatore Mantia. Durante la presentazione, interverranno in rappresentanza del Capitolo di Roma OSDIA, il Dott. Carmelo Cutuli, fondatore e Past Presidente, e il Dott. Massimo Cicatiello, il Presidente anno 2023.
Alle 18:00, si stabilirà un collegamento in videoconferenza con il Presidente Nazionale dell’OSDIA Robert A. Bianchi Esq. il Vicepresidente Mark De Nunzio ed altri componenti del Consiglio Nazionale OSDIA. Successivamente, ci sarà un intervento del Prof. Salvatore Tomaselli, docente universitario.

L’evento costituirà un’occasione per celebrare l’amicizia tra la Sicilia e gli Stati Uniti, due terre unite da una lunga storia di scambi culturali ed affettivi.

Vincenzo Sellaro ed il contributo degli emigrati italiani in USA

La vicenda migratoria transoceanica della seconda metà del XIX secolo ha contribuito a segnare una forma specifica di insediamento etnico nella realtà statunitense.

In quella fase storica, negli Stati Uniti, il processo migratorio ha assunto caratteri di massa a partire dagli anni settanta dell’Ottocento, quando arrivarono nel paese più di due milioni e ottocentomila immigrati, al novanta per cento provenienti dall’Europa del Nord. Entro la fine del secolo, tuttavia, la situazione si capovolse in quanto i successivi nove milioni di emigranti approdati ad Ellis Island, intorno all’anno 1900, provenivano soprattutto dal Sud dell’Europa.

Gli italiani, tra questi, erano considerati una popolazione poverissima, analfabeta, irregolare e disorganizzata rispetto a quelli provenienti da altre zone dell’Europa. Questa era purtroppo la percezione generale, inserita in un quadro istituzionale e sociale che vedeva forti contrapposizioni tra chi riteneva gli immigrati una risorsa di sviluppo e chi tendeva a respingerli in modo continuato, arrestandone l’arrivo a Ellis Island e selezionando rigidamente quelli che tentavano di entrare negli Stati Uniti.

La formazione di insediamenti abitativi, spesso a carattere segregativo, rappresenta un esempio emblematico di questo contesto. Nelle Little Italy americane, analogamente a quanto accadeva nelle Chinatown, le tradizioni culturali delle aree di origine sopravvivevano inalterate e davano spesso origine a subcomunità verticali come le Little Sicily costruite dagli emigrati dei piccoli paesi della Sicilia. Qui le comunità si cementavano attorno alle tradizioni di provenienza.

Nel 1860, solo 1.400 italiani vivevano nella città di New York lavorando come portuali, fruttivendoli o macinatori. Tra il 1900 ed il 1914, dei circa due milioni di italiani arrivati in America, la maggior parte si stabiliva a New York. Nel 1930 gli italiani costituivano il 17% della popolazione della città, contando un milione di persone. Molti di questi erano siciliani e le prime comunità erano incentrate su Mulberry Street, oggi Little Italy.

Elizabeth Street era rigorosamente una ‘colonia’ siciliana, mentre Mulberry Street era abitata in gran parte da napoletani e Mott Street da calabresi e pugliesi. All’interno di Elizabeth Street, ogni blocco o appartamento era occupato da persone provenienti da una specifica città siciliana. Per dare l’idea del livello di netta separazione di ogni gruppo interno a tali comunità, basti pensare che il matrimonio tra siciliani di un blocco e l’altro era considerato un evento eccezionale.

Tra il 1880 e il 1950, la presenza italiana negli Stati Uniti ha avuto alti e bassi. In questo periodo, i dati sulla qualità e sull’origine sociale delle élite non confermano spesso la presenza di discendenze italiane nella classe dirigente statunitense.

Tuttavia, diversi emigrati italiani, come Antonio Meucci, Joe Petrosino, Arturo Toscanini, Enrico Caruso, Rodolfo Guglielmi (in arte Rodolfo Valentino) e molti altri, hanno contribuito significativamente al miglioramento della reputazione della comunità italiana negli Stati Uniti tra la fine dell’Ottocento e la prima metà del Novecento.

Uno dei contributi più importanti per il miglioramento della reputazione degli italiani in America è quello del dottor Vincenzo Sellaro, fondatore del primo ospedale italiano in America e dell’Ordine dei Figli d’Italia in America, oggi denominato Order Sons and Daughters of Italy in America (OSDIA). Vincenzo Sellaro nacque il 24 aprile 1868 a Polizzi Generosa, in provincia di Palermo, da Giuseppe Sellaro, un ciabattino, e Serafina Polizzotto. Dopo aver completato gli studi di medicina all’Università di Napoli nel 1895, Sellaro emigrò negli Stati Uniti nel 1897 e aprì un ambulatorio privato nella Little Italy di Manhattan.

Sellaro curò centinaia di immigrati italiani, spesso mal curati negli ospedali della città a causa della barriera linguistica. Per ovviare a questo inconveniente, Sellaro si mise a capo di un comitato di medici bilingue e fondò il Columbus Italian Hospital nel 1902, dove si parlava italiano. Si iscrisse quindi alla American Medical Association, dove condusse ricerche sul diabete e sul cancro e istituì una scuola per levatrici sotto gli auspici del Consiglio Sanitario di New York, che fu poi assorbita dalla scuola ospedaliera di Bellevue.

Nel 1903, Vincenzo Sellaro sposò Maria Lignante, originaria di Napoli, da cui ebbe tre figli. L’anno successivo, nel 1904, ottenne la cittadinanza americana e richiamò a sé le sue due sorelle e i suoi due fratelli. Anche il padre, rimasto vedovo, raggiunse New York, ma ritornò in Sicilia poco dopo.

Grazie alla sua esperienza nella fondazione del Columbus Italian Hospital, Sellaro si rese conto che le società di mutuo soccorso in Canada e negli Stati Uniti avevano dato la possibilità agli emigrati provenienti da piccoli paesi di adattarsi alla vita nelle grandi città industrializzate americane, di trovare lavoro e casa e di imparare l’inglese. Nel fine settimana, queste società organizzavano feste e sostenevano finanziariamente le famiglie di malati o indigenti per varie cause. A inizio Novecento, le società di mutuo soccorso erano diffuse in tutta l’America e solo a New York se ne contavano oltre duemila.

Nel 1904, Sellaro concepì l’idea di riunire tutti gli italoamericani in un’unica organizzazione di fratellanza. Il suo progetto prese forma il 7 giugno 1905 durante una riunione nella sua casa, alla quale parteciparono l’avvocato Antonio Marzullo, il farmacista Ludovico Ferrari, lo scultore Giuseppe Carlino e i due barbieri Pietro Viscardi e Roberto Merlo. Seguirono altri incontri fino alla costituzione dell’Ordine dei Figli d’Italia in America (Order of Sons of Italy in America – OSIA, oggi OSDIA), di cui Sellaro divenne Presidente Nazionale.

Come emblema fu adottato un leone dorato e fu sancita la missione di riunire in un’unica famiglia tutti gli italiani sparsi in Canada e negli Stati Uniti, promuoverne il miglioramento morale, intellettuale e materiale, professare il mutuo soccorso e mantenere viva la cultura italiana. Scopo precipuo dell’organizzazione era partecipare a tutte le cause che potessero infondere, nell’opinione pubblica degli Stati Uniti, una giusta percezione degli italiani come persone rispettabili e validi lavoratori. Sellaro redasse la costituzione nazionale dell’Ordine e ne delineò personalmente le procedure formali di gestione.

Un anno dopo aver dato vita al suo più grande ed ambizioso progetto, che lo aveva reso una persona chiave della comunità italiana in America, nel sollevare i suoi connazionali dall’odio e dal disprezzo di cui erano oggetto nel loro nuovo Paese, il dottor Vincenzo Sellaro dovette affrontare una grave intimidazione. Una potente bomba esplose nell’elegante edificio di mattoni rossi al numero 203 di Grand Street, nel cuore di Little Italy, dove Sellaro aveva l’appartamento e lo studio medico.

“Una potente bomba era esplosa nell’elegante stabile di mattoni rossi al numero 203 di Grand Street, nel cuore di Little Italy, dove Sellaro aveva il suo appartamento e lo studio medico. Lui stava dormendo al piano di sopra nel momento in cui l’ordigno era deflagrato, scuotendo l’edificio. Quando corse fuori dal suo appartamento, i suoi vicini si stavano già precipitando per le scale, ancora svestiti, per uscire in strada. La polvere dei mattoni era ovunque. Uomini, donne e bambini erano apparsi sulle scale antincendio, imploravano aiuto e gridavano che all’interno era un inferno. Le finestre erano andate in frantumi nel raggio di centinaia di metri”.

Così le cronache dell’epoca riportarono il grave episodio di intimidazione subito da Sellaro ad opera di un insieme di bande che praticava estorsioni all’interno delle comunità italiane nelle città statunitensi, nella Grande Mela in particolare. La temutissima Manonera, infastidita dall’opera incessante di Sellaro in ordine all’evoluzione culturale e sociale delle comunità italiane di New York, chiese un pizzo di ben cinquemila dollari di allora, una cifra sproporzionata per il periodo, minacciando ritorsioni che poi, purtroppo, si verificarono in seguito.

Sellaro, però, non si perse d’animo e, con l’aiuto delle comunità che tanto aveva supportato, ricostruì il suo ambulatorio ed anzi, con l’amico Joe Petrosino, si schierò definitivamente contro quel fenomeno criminale che aveva tentato di arrestare la sua attività benefica e che sporcava la buona reputazione degli italiani onesti, portando avanti le attività dell’Ordine dei Figli d’Italia in America.

Una decina di anni dopo, quando gli Stati Uniti entrarono in guerra, circa ventottomila membri dell’Ordine dei Figli d’Italia in America prestarono servizio militare durante la prima guerra mondiale. Di essi, circa duemila morirono o furono feriti in combattimento e le famiglie dei membri al fronte trovarono nell’Ordine sostegno morale ed assistenza finanziaria. Nel 1918, al termine del conflitto, l’Ordine aveva attratto centoventicinquemila soci, distribuiti in novecentosessanta unità locali sparse in ventiquattro Stati americani e due Province canadesi. L’assistenza data in tempo di guerra fu il motivo principale che fece aumentare i soci, quasi raddoppiandoli.

Nel 1922, Sellaro fu insignito del Cavalierato da parte del Governo Italiano per l’aiuto dato alla comunità italoamericana e per la fondazione dell’OSIA. Nel 1928, il governatore Alfred E. Smith gli consegnò le chiavi della città di New York in riconoscimento del contributo medico e sociale verso la comunità. L’otto settembre del 1932, fu ricoverato al Columbus Italian Hospital, da lui fondato, per insufficienza renale, diabete e arteriosclerosi. Morì il ventotto novembre dello stesso anno.

L’Ordine dei Figli d’Italia in America (in inglese: Order Sons and Daughters of Italy in America) è oggi, tra le varie organizzazioni italo-americane, quella che maggiormente rappresenta gli oltre ventisei milioni di cittadini italoamericani. L’OSDIA ha sede legale a Washington DC e conta oltre seicentomila iscritti. Dal 2019 è presente anche in Italia, dove è stato fondato il “Capitolo di Roma”, la prima unità territoriale fuori dal territorio nordamericano in oltre cento anni di storia di questa organizzazione.

Intervista a Tiberio Mantia, Presidente fondatore del Capitolo di Palermo OSDIA

Tiberio Mantia è un commercialista di Palermo con una vasta esperienza nella associazioni di servizio e nel campo delle attività sociali. È presidente fondatore del Capitolo di Palermo dell’Order Sons and Daughters of Italy in America (OSDIA), organizzazione fondata nel 1905 a New York per promuovere la cultura italiana e l’orgoglio italiano in America. In questa intervista, Mantia condivide la sua esperienza e le sue opinioni sulle attuali sfide che affrontano le comunità italiane in America e in Italia, e sul ruolo delle associazioni di servizio nel preservare la cultura italiana e promuoverne la diffusione.

Per chi non ne è a conoscenza, può spiegarci brevemente cosa sia l’OSDIA e quali siano i suoi obiettivi principali?

L’OSDIA è un’organizzazione fondata nel 1905 dal dottor Vincenzo Sellaro, un medico siciliano emigrato negli Stati Uniti. L’obiettivo principale dell’Ordine è quello di supportare la comunità italoamericana, promuovendo la cultura, la storia e i valori italiani, e di rafforzare i legami tra gli Stati Uniti e l’Italia. Inoltre, l’OSDIA svolge un ruolo importante nel promuovere le relazioni culturali tra questi paesi.

Lei è il presidente fondatore del Capitolo di Palermo dell’OSDIA. Qual è la sua visione per il Capitolo e quali sono gli obiettivi che spera di raggiungere?

Il Capitolo di Palermo è stato fondato con l’intento di rafforzare ulteriormente i legami tra la comunità italoamericana e la Sicilia. La nostra missione, le regole e i valori dell’OSDIA rimangono invariati, ma la nostra prospettiva è diversa: siamo operativi a supporto delle attività americane e lavoriamo per allargare la presenza dell’OSDIA in Sicilia. Vogliamo promuovere la diplomazia culturale, di conoscenza del territorio siciliano nelle sue varie sfaccettature, il “turismo di ritorno per la scoperta delle radici” e, perché no, anche le relazioni commerciali tra l’Italia e Stati Uniti.

La comunità italoamericana è cambiata nel corso degli anni. Secondo lei, quali sono le sfide più significative che questa comunità affronta oggi e come l’OSDIA si adatta per affrontarle?

La comunità italoamericana è sicuramente diversa rispetto a quando è stata fondata l’OSDIA. Oggi, gli italoamericani sono ben integrati nella società americana e occupano posizioni di rilievo in diversi settori. Tuttavia, alcune sfide rimangono, come il mantenimento dell’identità culturale e della lingua italiana. L’OSDIA si adatta a queste sfide promuovendo la cultura italiana, organizzando eventi e attività educative e collaborando con istituzioni italiane e italoamericane per sostenere progetti che valorizzino le nostre radici comuni.

Parliamo del fondatore dell’OSDIA, Vincenzo Sellaro. Qual è stato il suo ruolo nella storia dell’organizzazione e quali sono stati i suoi contributi più significativi?

Vincenzo Sellaro è stato un personaggio fondamentale nella storia dell’OSDIA. Oltre ad aver fondato l’Ordine dei Figli d’Italia in America, ha contribuito in molti altri modi alla comunità italoamericana. Ad esempio, ha promosso l’istruzione e la formazione professionale per gli immigrati italiani, ha contribuito a fondare ospedali e istituzioni di assistenza sociale e ha difeso i diritti dei lavoratori italiani negli Stati Uniti. La sua eredità continua a guidare l’OSDIA nella sua missione di supporto e promozione della comunità italoamericana.

Quali sono le principali attività e iniziative che il Capitolo di Palermo dell’OSDIA sta attualmente promuovendo o pianificando di promuovere in futuro?

Il Capitolo di Palermo è attivamente coinvolto in diverse attività e iniziative. Ad esempio, stiamo lavorando per promuovere la diplomazia culturale tra Italia e Stati Uniti attraverso eventi, conferenze e progetti educativi. Collaboriamo anche con istituzioni locali e internazionali per sostenere iniziative che valorizzino la cultura, le tradizioni e la storia italiana. Inoltre, stiamo pianificando di promuovere relazioni commerciali tra Italia e Stati Uniti, coinvolgendo imprenditori e aziende interessate a sviluppare partnership e scambi commerciali.

Come si può diventare soci dell’OSDIA e del Capitolo di Palermo in particolare? Ci sono requisiti specifici per l’adesione.

L’OSDIA è aperta a tutti coloro che condividono i suoi valori e obiettivi e che desiderano sostenere la comunità italoamericana e promuovere la cultura italiana. Per diventare soci del Capitolo di Palermo, è possibile visitare il nostro sito web e seguire le istruzioni per l’adesione. Non ci sono requisiti specifici per diventaresoci, ma è importante sottolineare che l’OSDIA è un’organizzazione laica e democratica, e ci aspettiamo che tutti i soci rispettino e condividano i nostri valori.

Infine, qual è il suo messaggio per la comunità italoamericana e per coloro che desiderano sostenere l’OSDIA e il Capitolo di Palermo?

Il mio messaggio per la comunità italoamericana e per coloro che desiderano sostenere l’OSDIA e il Capitolo di Palermo è di continuare a valorizzare e promuovere la nostra cultura, la nostra storia e i nostri valori. L’OSDIA è un’organizzazione che da oltre un secolo si impegna a sostenere la comunità italoamericana e a rafforzare i legami tra Italia e Stati Uniti. Invito tutti a unirsi a noi in questo importante impegno e a contribuire al successo delle nostre iniziative.

La Commissione per la Giustizia Sociale OSDIA, da oltre 40 anni a supporto dell’immagine della comunità italoamericana

12-01-2022

La Commission for Social Justice (CSJ), il ramo dell’Order Sons and Daughters of Italy in America (OSDIA) che si occupa della cultural diplomacy tra l’Italia e gli USA, ha reso disponibile la sua produzione più aggiornata sul web, scaricabile liberamente dalla pagina https://www.osia.org/commission-for-social-justice/resource-page/ 

La Commission for Social Justice (CSJ) è stata fondata nel 1979 per combattere gli stereotipi sugli italoamericani da parte delle industrie dell’intrattenimento, della pubblicità e dei media e, sin dalla sua costituzione, collabora anche con altri gruppi per assicurare che persone di tutte le razze, religioni e culture siano trattate con dignità e rispetto. Il CSJ conduce campagne sia a livello comunitario che nazionale a sostegno di questioni culturali e sociali di cruciale importanza per gli italoamericani.

L’attività principale della Commissione consiste nel monitorare l’industria dell’intrattenimento, della pubblicità e dei media, intervenendo con tempestività nei casi in cui venga lesa la reputazione della comunità italoamericana. In questi casi la CSJ si attiva insieme ad altre organizzazioni italo-americane, reti di posta elettronica e singoli individui interessati dal problema, intervenendo a livello di opinione pubblica per ristabilire la verità dei fatti. Per raggiungere i suoi obiettivi, la CSJ si impegna nelle relazioni con la comunità e con il Governo, così come nelle campagne di base e nella raccolta di fondi. Tuttavia, dato il suo status non-profit, la CSJ non può offrire consulenza legale o assistenza nelle cause legali. 

Attraverso il suo Positive Image Program, la CSJ informa regolarmente i media e il pubblico in generale sulle conquiste, i contributi, la storia e la cultura italoamericana e diffonde documentazione a supporto dell’immagine degli italoamericani. La documentazione, composta da libri, interviste, articoli e video, mira a fornire informazioni utili, e soprattutto verificate, su argomenti molto attuali che riguardano la comunità italoamericana, e più in generale la reputazione dell’Italia, negli USA.

La CSJ è un ramo operativo dell’Order Sons and Daughters of Italy in America (OSDIA), la più antica e consolidata organizzazione a supporto della comunità di cittadini americani di discendenza italiana, fondata a New York nel 1905, oggi presieduta da Robert A. Bianchi, Esq. avvocato penalista con base nel New Jersey, volto noto della TV americana. In Italia l’OSDIA è presente con un proprio Chapter a Roma e con numerosi members at large, soci sostenitori che pur non partecipando attivamente alla vita dell’organizzazione, ne condividono scopi e valori. 

Sarà virtuale il 32° Gala annuale “National Education & Leadership Awards” della Sons of Italy Foundation

06-04-2021

Washington D.C., 6 Aprile 2021 – La Sons of Italy Foundation (SIF), braccio filantropico dell’Order Sons and Daughters of Italy in America (OSDIA), nel nostro Paese conosciuto anche come Ordine dei Figli d’Italia in America, celebrerà  il prossimo 28 maggio il suo 32° Gala annuale National Education & Leadership Awards (NELA)

Sarà l’attore italoamericano Joe Mantegna, per il 18° anno consecutivo, il maestro delle cerimonie del NELA Gala che, quest’anno vedrà nella qualità di chairman onorario il generale dell’Esercito degli Stati Uniti in pensione, Peter W. Chiarelli.

Nel corso della presente edizione del NELA, la Sons of Italy Foundation assegnerà oltre 75.000 dollari in borse di studio e presenterà la sua donazione di 20.000 dollari al programma Help Our Military Heroes. Riconoscerà inoltre le donazioni, effettuate nel corso dell’anno, a diverse cause importanti, tra cui 15.000 dollari alla V Foundation for Cancer Research e 10.000 dollari alla Ronald McDonald House di New York. La famiglia Polo sarà premiata con il prestigioso National Education & Leadership Award. Gli altri premiati saranno l’imprenditrice di moda Yolanda Cellucci (Excellence for Business Award), Bob e Lisa Tramontano (Humanitarian Award), e l’ingegnere Joseph Mele (Lifetime Achievement Award). 

Negli anni passati il NELA Gala della Sons of Italy Foundation ha raccolto milioni di dollari per cause meritevoli ed ha premiato molti personaggi illustri. Tra i premiati delle scorse edizioni figurano i presidenti degli Stati Uniti Bill Clinton e George W. Bush, il presidente della Repubblica Italiana Giorgio Napolitano, i giudici della Corte Suprema degli Stati Uniti Antonin Scalia e Samuel Alito, l’ex segretario alla difesa Leon Panetta, l’amministratore delegato della Fiat Sergio Marchionne, i luminari della scienza e della medicina Dr. Anthony Fauci, Dr. Robert Gallo e Dr. Michael Sofia; artisti del calibro di Frank Sinatra, Tony Bennett, Annette Funicello e Gary Sinise nonchè leggende dello sport quali Mario Andretti, Geno Auriemma e Tommy Lasorda.

L’Order Sons and Daughters of Italy in America (OSDIA) è stato fondato come Ordine dei Figli d’Italia in America nel 1905 da un medico italiano, il Dr. Vincenzo Sellaro, a New York. L’OSDIA conta oggi 600mila iscritti in tutto il Nord America ed è tra le varie organizzazioni a supporto dei cittadini americani di discendenza italiana, quella che maggiormente rappresenta gli oltre 26 milioni di cittadini italo-americani. l’OSDIA è presente anche in Italia, dal 2019 anno in cui è stato fondato il ‘Capitolo di Roma‘ dell’Ordine dei Figli d’Italia in America (osiaroma.altervista.org), la prima unità territoriale costituita fuori dal territorio nordamericano in 115 anni di storia di questa organizzazione.

Per ulteriori informazioni sulla partecipazione al 32° Gala Annuale NELA della Fondazione Figli d’Italia è possibile visitare il sito www.nelagala.org o inviare un’e-mail a nela@osia.org

Nasce Osdia Palermo curerà le relazioni per il sud Italia

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PALERMO – Tra i contributi al miglioramento della condizione e della reputazione degli italiani in America, c’è quello del medico siciliano Vincenzo Sellaro, co-fondatore del primo ospedale italiano in America e dell’Ordine dei Figli d’Italia in America, oggi denominato Order Sons and Daughters of Italy in America. La figura del medico siciliano, nativo di Polizzi Generosa, è stata ricordata dal fondatore e past president di Confassociazioni USA, Carmelo Cutuli, nella sala Mattarella di Palazzo dei Normanni nel corso della “giornata di amicizia Sicilia-USA”, svoltasi in occasione della presentazione del neocostituito Capitolo di Palermo dell’OSDIA lo scorso 7 giugno .

Come ha ricordato Cutuli, autore del libro “Vincenzo Sellaro ed i Figli d’Italia in America”, Il dottor Vincenzo Sellaro nacque nella seconda metà del IX secolo a Polizzi Generosa, in provincia di Palermo e, dotato visibilmente di grande ingegno, fu spronato dalla famiglia a continuare gli studi, culminati nel conseguimento della laurea in medicina presso l’Università di Napoli. Subito dopo la laurea, Sellaro emigrò negli Stati Uniti, stabilendosi a New York, dove completò i corsi di specializzazione alla Cornell Medical School ottenendo così la licenza per praticare la professione medica nello Stato di New York, dove aprì un ambulatorio privato al n. 203 di Grand Street nella Little Italy di Manhattan. Fu qui che Sellaro curò centinaia di immigrati italiani, spesso mal assistiti negli ospedali della città a causa della barriera linguistica esistente tra i pazienti e il personale medico e infermieristico. Per ovviare a questo grave inconveniente Sellaro si mise a capo di un comitato di medici bilingue. Una delle soluzioni da lui individuate per ovviare a questo inconveniente fu quella di fondare un ospedale dove si parlasse italiano. Furono raccolti fondi, soprattutto presso le società di mutuo soccorso italo-americane di New York, e sorse il Columbus Italian Hospital che fu completato nel 1902, con Sellaro primario del reparto di ginecologia.

In seguito, Sellaro, si iscrisse alla American Medical Association, dove condusse ricerche mediche, oltre ad istituire una scuola per levatrici sotto gli auspici del Consiglio Sanitario di New York.

Cutuli ha poi sottolineato che “nel 1904, Sellaro concepì l’idea di riunire tutti gli italiani d’America in una sola organizzazione. Il suo progetto prese corpo nel giugno 1905 durante una riunione indetta nella propria abitazione, cui seguirono altri incontri sino alla costituzione dei Figli d’Italia, in seguito denominato Ordine dei Figli d’Italia in America, di cui Sellaro divenne il primo Presidente Nazionale. Nel 1922, fu insignito del Cavalierato da parte del Governo Italiano per l’aiuto dato alla comunità italo-americana e per la fondazione dell’Ordine dei Figli d’Italia in America. Nel 1928, il governatore Alfred E. Smith gli consegnò le chiavi della città di New York in riconoscimento del contributo medico e sociale verso la comunità”.

“Le relazioni con la componente siciliana della società americana, rappresentano, in questo momento più che mai, un veicolo di grande importanza per la promozione della lingua, l’arte e la cultura italiana e continueremo pertanto a coltivare e sviluppare questo rapporto di amicizia, al fine di rinsaldare i legami con i nostri connazionali del Nord America.” ha concluso Cutuli.

L’Order Sons and Daughters of Italy in America rappresenta la più antica e consolidata organizzazione a supporto dei cittadini americani di discendenza italiana, comunità di riferimento per circa 26 milioni di italo-americani. Presente dal 2020 anche in Italia, l’Osdia, ha recentemente costituito un Capitolo a Palermo, composto da 30 soci, il cui presidente è il commercialista Vincenzo Tiberio Mantia con il direttivo formato da Pino Lo Verde, Daniele Giacalone, Antonella La Sorte, Sabrina Gianforte, Grazia Clementi, Giovanni Marrone, Maria Stella Di Bella, Tonino Rizzico.

Nel corso dell’incontro a Palazzo dei Normanni, moderato dalla giornalista Sandra Pizzurro, hanno portato la loro testimonianza oltre al Presidente di Confassociazioni USA, Carmelo Cutuli, il presidente del capitolo Osdia di Palermo Vincenzo Tiberio Mantia, il past president del capitolo Osdia di Roma, Claudio Frasca, il Professor Salvatore Tomaselli, il deputato ARS Marco Intravaia ed in collegamento dagli Stati Uniti, Robert A. Bianchi Esq., Presidente nazionale dell’Order Sons and Daughters of Italy in America ed altri esponenti di vertice di questa organizzazione.


© OSDIA "Capitolo di Palermo #3009" 
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