In occasione della 35esima edizione del Nela Gala che si è svolto a Washington D.C., il 23 maggio u.s. presso il Ronald Reagan World Trade Center, una delegazione di Osdia Capitolo Vincenzo Sellaro Palermo #3009 tra il cui il presidente Tiberio Mantia alcuni componenti del direttivo Tonino Rizzico, Antonella La Sorte, Sabrina Gianforte e Daniele Giacalone e i soci Giandomenico Murro e Letizia Savioli, a quasi un anno dalle nascita del capitolo, è stata ospite della cerimonia che quest’ anno ha avuto come tema centrale la celebrazione della Sicilia.
Dal 1989, il Gala annuale dei National Education & Leadership Awards (NELA) della Fondazione Figli d’Italia (SIF) ha raccolto milioni di dollari e ha ospitato molte persone illustri. Tra i partecipanti del passato vi sono stati presidenti degli Stati Uniti, membri del Congresso e del Gabinetto e diplomatici stranieri. Tra i precedenti premiati della SIF figurano il presidente Bill Clinton; il presidente George W. Bush; il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano; i giudici della Corte Suprema degli Stati Uniti Antonin Scalia e Samuel Alito; l’ex Segretario alla Difesa Leon Panetta; l’ex amministratore delegato di Fiat Sergio Marchionne; i luminari della scienza e della medicina Dr. Anthony Fauci, Dr. Robert Gallo e Dr. Michael Sofia; gli intrattenitori Frank Sinatra, Tony Bennett, Annette Funicello e Gary Sinise; e le leggende dello sport Mario Andretti, Geno Auriemma e Tommy Lasorda.
Alla cerimonia di quest’anno, con circa 300 ospiti, erano presenti il Vice Ambasciatore italiano a Washington Alessandro Gonzales, il console Giuditta Giorgio, il produttore del film Cabrini Eustace Wolfington, l’attore Joe Mantegna, Deana Martin la figlia di Dean Martin, il congressman Hon. Mark Amodei rappresentante dello Stato del Nevada, la writer producer italo americana Adriana Trigiani e la Cantante italo americana Vanessa Racci, oltre una serie di personalità nell’ambito culturale ed imprenditoriale.
Nel corso della serata sono stati proiettati due video , uno riguardante la città di Palermo per la promozione della 400° edizione del Festino di Santa Rosalia ed un altro riguardante la Sicilia.
La presenza della delegazione ha avuto, inoltre, come mission l’approfondimento di programmi di sviluppo in vari ambiti tra la comunità degli italo-americani e il capitolo siciliano di Osdia.
Sono emersi forti sentimenti di fratellanza e consapevolezza che rafforzano il dialogo culturale e istituzionale a fattore comune per intraprendere lo sviluppo di legami culturali e, di crescita personale e professionale.
Forte impulso per la ricerca delle radici al fine di identificarsi nelle storie di famiglia e generazioni che arrivavano da sconosciuti e che hanno lottato per affermarsi e stabilire pari diritti tra gli esseri umani, qualsiasi fosse la loro provenienza.
Con la visione del film “CABRINI” dedicato alla suora Cabrini, divenuta santa e protettrice degli immigrati, che tra la fine del 19° secolo e l’inizio del 20° si prodigò per salvare i bambini che morivano per strada superando ogni ostacolo per aprire orfanotrofi e ospedali insieme al medico Vincenzo Sellaro di Polizzi Generosa tra i fondatori di Osdia, si è avuto ulteriore contezza dell’importanza dell’Osdia fondata nel 1905 a New York per mutua assistenza degli italiani emigrati negli USA .
La prima gara del 2024 è stato il Rally delle Vallate Aretine disputato, grazie a Benedetto Di Salvo, con la BMW 320 di 3^ Raggruppamento in coppia con Salvatore Cicero, rally valido come prova 1^ prova del Campionato Italiano Rally Autostoriche, che si è svolto ad Arezzo e provincia. La gara aveva l’obiettivo principale di verificare le mie condizioni fisiche dopo lo stop forzato nella seconda parte del 2023.
E’ stata una gara molto difficile per le condizioni atmosferiche caratterizzate da una pioggia costante il primo giorno e alternata il secondo.
La vettura, normalmente molto performante, è molto difficile da guidare in queste condizioni sia per le caratteristiche del motore (potente ma con una coppia alta) che per la visibilità ridotta dovuta all’appannamento dei vetri. Inoltre la scelta delle gomme e dei cerchi (ET non ottimale) ha influenzato la prestazione in una gara ben conosciuta che ci visti protagonisti in passato con la BMW 2002 di 1^ raggruppamento. Dopo 6 prove speciali (con tempi altalenanti per i motivi esposti) abbiamo deciso di fermarci in quanto il test fisico è stato superato.
Perfetta l’organizzazione e l’assistenza del Team Di Salvo & Riggio.
La prossima gara dovrebbe essere il Rally Targa Florio Autostoriche in programma il 10 maggio.
La Socca Italia è lieta di annunciarvi con grande onore che è stata invitata dalla Socca Cina ad un torneo Internazionale : 𝗖𝗵𝗶𝗻𝗮 𝗦𝗵𝗶𝗷𝗶𝗮𝘇𝗵𝘂𝗮𝗻𝗴 𝟱𝘃𝟱 𝗙𝗼𝗼𝘁𝗯𝗮𝗹𝗹 𝗜𝗻𝘁𝗲𝗿𝗻𝗮𝘁𝗶𝗼𝗻𝗮𝗹 𝗖𝗵𝗮𝗺𝗽𝗶𝗼𝗻𝘀𝗵𝗶𝗽 che si disputèra a Shijiazhuang in Provincia di Hebei, a 300km da Pechino. 🇨🇳
Il torneo si svolgerà dal 1 al 7 settembre nel bellissimo Hebei Stadium.
Tra le squadre partecipanti che andranno a difendere i colori dei loro paesi, ci saranno, oltre l’Italia : Brasile, Argentina, Grecia, Slovenia, Cameroon + 10 squadre professionisti di calcio a 5 e calcio a 6 provenienti da tutto il continente Cinese.
La Socca Italia sarà rappresentata da 𝗢𝗦𝗗𝗜𝗔 (Order Sons and Daughters of Italy in America) 𝗰𝗮𝗽𝗶𝘁𝗼𝗹𝗼 𝗣𝗮𝗹𝗲𝗿𝗺𝗼 #𝟯𝟬𝟬𝟵.
La squadra OSDIA sarà anche una delle prime partecipanti al nuovo campionato di calcio a 6 che nascerà ad Ottobre, in Sicilia.
I giocatori convocati dal presidente Claudio Gallinica per l’evento cinese:
Luca Scerbo (portiere)
Alessandro Gallinica (capitano)
Giuseppe Gallinica
Thiago Grippi
Raphael Grippi
Diogo
Mallony Lukamba
La Socca Italia ringrazia il vice-presidente Giuseppe Gallinica per gli ottimi rapporti instaurati con la Socca Cina e soppratutto con il presidente della federazione Cinese : John Yan.
(AGENPARL) – gio 22 giugno 2023 Il 22 giugno 1905, il Dr. Vincenzo Sellaro pronunciò, a New York, un discorso che avrebbe segnato la storia degli italoamericani. Quel giorno, alla cerimonia di inaugurazione dell’Ordine dei Figli d’Italia in America, Sellaro parlò di unità, di dignità, di orgoglio, di lavoro e di cultura. Il suo discorso rappresentò un vero e proprio manifesto per la nascente comunità italoamericana e segnò l’inizio della straordinaria storia dell’Ordine dei Figli d’Italia in America, l’organizzazione che oggi conosciamo come Order Sons and Daughters of Italy in America (OSDIA).
Il discorso di Sellaro, dopo una ricerca durata anni è stato ritrovato, nella sua versione originaria ed integrale, da un professore universitario di New York. Questo importante documento storico è stato anche riportato nel libro di Carmelo Cutuli, “Vincenzo Sellaro ed i Figli d’Italia in America. La vita straordinaria del medico siciliano che unì gli italoamericani”.
(AGENPARL) – lun 05 giugno 2023 Si terrà presso la Sala Mattarella di Palazzo dei Normanni, Ii prossimo 7 giugno, la conferenza di presentazione del Capitolo di Palermo dell’Order Sons and Daughters of Italy in America (OSDIA), la più antica e consolidata organizzazione a supporto dei cittadini americani di discendenza italiana, fondata nel 1905 a New York sotto la denominazione originale di “Figli d’Italia” dal Dr. Vincenzo Sellaro, medico nativo di Polizzi Generosa emigrato negli Stati Uniti alla fine del XX secolo.
Ed è proprio intitolato al Dr. Sellaro il Capitolo OSDIA di Palermo (www.osdiapalermo.it <https://www.osdiapalermo.it/>), che dopo quello di Roma rappresenta la seconda unità territoriale mai costituita al di fuori del territorio nord-americano nei 118 anni di storia di quello che è stato per tanti anni conosciuto come “Ordine dei Figli d’Italia in America” e non è un caso che dopo l’insediamento nella Capitale, si sia prevista una sede in Sicilia, terra che diede i natali al suo fondatore.
L’OSDIA, nata per un supportare i primi immigrati italiani negli Stati Uniti, è oggi una organizzazione non profit, politicamente indipendente, con sede legale a Washington, DC. Essa si propone di aiutare i cittadini americani di discendenza italiana e di mantenere vivi i valori e le tradizioni italiane facendo sì che l’opinione pubblica, ed i media in particolare, siano al corrente dei contributi degli italiani alla storia ed al progresso degli Stati Uniti.
Il Capitolo OSDIA di Palermo, è composto da studiosi, letterati, docenti, professionisti ed imprenditori, provenienti da varie località della Sicilia, uniti da forti interessi culturali e sociali nei confronti degli Stati Uniti.
«Abbiamo creato, – ha dichiarato il Presidente fondatore del Capitolo di Roma, Vincenzo Tiberio Mantia – un ponte tra Palermo e gli Stati Uniti ed abbiamo attivato una rete solidale con gli italiani in America per consolidare rapporti, riscoprire le radici e mantenere vive le nostre tradizioni e in particolare l’amore per la nostra Sicilia. Tra le numerose attività che stiamo mettendo in campo, intendiamo sviluppare il Turismo di Rientro con la scoperta delle Radici, realizzare il Premio “Orgoglio made in Italy” da assegnare alle eccellenze italiane in particolare siciliane che si sono distinte conferendo prestigio alla nostra terra e non mancheranno anche iniziative che valorizzano la cultura, le tradizioni e la storia italiana e perché no anche promuovendo relazioni commerciali tra imprese siciliane ed americane».
Il programma dei lavori dell’incontro del 7 giugno a Palazzo dei Normanni, con moderazione a cura del Dott. Salvatore Li Castri, Vicepresidente OdG Sicilia, prevede l’accoglienza degli ospiti alle ore 15:30, successivamente inizieranno ufficialmente i lavori con l’introduzione e i saluti istituzionali. Alle 17:00 si terrà la presentazione ufficiale del Capitolo di Palermo “Dr. Vincenzo Sellaro” a cura del Presidente fondatore Mantia. Durante la presentazione, interverranno in rappresentanza del Capitolo di Roma OSDIA, il Dott. Carmelo Cutuli, fondatore e Past Presidente, e il Dott. Massimo Cicatiello, il Presidente anno 2023.
Alle 18:00, si stabilirà un collegamento in videoconferenza con il Presidente Nazionale dell’OSDIA Robert A. Bianchi Esq. il Vicepresidente Mark De Nunzio ed altri componenti del Consiglio Nazionale OSDIA. Successivamente, ci sarà un intervento del Prof. Salvatore Tomaselli, docente universitario.
L’evento costituirà un’occasione per celebrare l’amicizia tra la Sicilia e gli Stati Uniti, due terre unite da una lunga storia di scambi culturali ed affettivi.
La vicenda migratoria transoceanica della seconda metà del XIX secolo ha contribuito a segnare una forma specifica di insediamento etnico nella realtà statunitense.
In quella fase storica, negli Stati Uniti, il processo migratorio ha assunto caratteri di massa a partire dagli anni settanta dell’Ottocento, quando arrivarono nel paese più di due milioni e ottocentomila immigrati, al novanta per cento provenienti dall’Europa del Nord. Entro la fine del secolo, tuttavia, la situazione si capovolse in quanto i successivi nove milioni di emigranti approdati ad Ellis Island, intorno all’anno 1900, provenivano soprattutto dal Sud dell’Europa.
Gli italiani, tra questi, erano considerati una popolazione poverissima, analfabeta, irregolare e disorganizzata rispetto a quelli provenienti da altre zone dell’Europa. Questa era purtroppo la percezione generale, inserita in un quadro istituzionale e sociale che vedeva forti contrapposizioni tra chi riteneva gli immigrati una risorsa di sviluppo e chi tendeva a respingerli in modo continuato, arrestandone l’arrivo a Ellis Island e selezionando rigidamente quelli che tentavano di entrare negli Stati Uniti.
La formazione di insediamenti abitativi, spesso a carattere segregativo, rappresenta un esempio emblematico di questo contesto. Nelle Little Italy americane, analogamente a quanto accadeva nelle Chinatown, le tradizioni culturali delle aree di origine sopravvivevano inalterate e davano spesso origine a subcomunità verticali come le Little Sicily costruite dagli emigrati dei piccoli paesi della Sicilia. Qui le comunità si cementavano attorno alle tradizioni di provenienza.
Nel 1860, solo 1.400 italiani vivevano nella città di New York lavorando come portuali, fruttivendoli o macinatori. Tra il 1900 ed il 1914, dei circa due milioni di italiani arrivati in America, la maggior parte si stabiliva a New York. Nel 1930 gli italiani costituivano il 17% della popolazione della città, contando un milione di persone. Molti di questi erano siciliani e le prime comunità erano incentrate su Mulberry Street, oggi Little Italy.
Elizabeth Street era rigorosamente una ‘colonia’ siciliana, mentre Mulberry Street era abitata in gran parte da napoletani e Mott Street da calabresi e pugliesi. All’interno di Elizabeth Street, ogni blocco o appartamento era occupato da persone provenienti da una specifica città siciliana. Per dare l’idea del livello di netta separazione di ogni gruppo interno a tali comunità, basti pensare che il matrimonio tra siciliani di un blocco e l’altro era considerato un evento eccezionale.
Tra il 1880 e il 1950, la presenza italiana negli Stati Uniti ha avuto alti e bassi. In questo periodo, i dati sulla qualità e sull’origine sociale delle élite non confermano spesso la presenza di discendenze italiane nella classe dirigente statunitense.
Tuttavia, diversi emigrati italiani, come Antonio Meucci, Joe Petrosino, Arturo Toscanini, Enrico Caruso, Rodolfo Guglielmi (in arte Rodolfo Valentino) e molti altri, hanno contribuito significativamente al miglioramento della reputazione della comunità italiana negli Stati Uniti tra la fine dell’Ottocento e la prima metà del Novecento.
Uno dei contributi più importanti per il miglioramento della reputazione degli italiani in America è quello del dottor Vincenzo Sellaro, fondatore del primo ospedale italiano in America e dell’Ordine dei Figli d’Italia in America, oggi denominato Order Sons and Daughters of Italy in America (OSDIA). Vincenzo Sellaro nacque il 24 aprile 1868 a Polizzi Generosa, in provincia di Palermo, da Giuseppe Sellaro, un ciabattino, e Serafina Polizzotto. Dopo aver completato gli studi di medicina all’Università di Napoli nel 1895, Sellaro emigrò negli Stati Uniti nel 1897 e aprì un ambulatorio privato nella Little Italy di Manhattan.
Sellaro curò centinaia di immigrati italiani, spesso mal curati negli ospedali della città a causa della barriera linguistica. Per ovviare a questo inconveniente, Sellaro si mise a capo di un comitato di medici bilingue e fondò il Columbus Italian Hospital nel 1902, dove si parlava italiano. Si iscrisse quindi alla American Medical Association, dove condusse ricerche sul diabete e sul cancro e istituì una scuola per levatrici sotto gli auspici del Consiglio Sanitario di New York, che fu poi assorbita dalla scuola ospedaliera di Bellevue.
Nel 1903, Vincenzo Sellaro sposò Maria Lignante, originaria di Napoli, da cui ebbe tre figli. L’anno successivo, nel 1904, ottenne la cittadinanza americana e richiamò a sé le sue due sorelle e i suoi due fratelli. Anche il padre, rimasto vedovo, raggiunse New York, ma ritornò in Sicilia poco dopo.
Grazie alla sua esperienza nella fondazione del Columbus Italian Hospital, Sellaro si rese conto che le società di mutuo soccorso in Canada e negli Stati Uniti avevano dato la possibilità agli emigrati provenienti da piccoli paesi di adattarsi alla vita nelle grandi città industrializzate americane, di trovare lavoro e casa e di imparare l’inglese. Nel fine settimana, queste società organizzavano feste e sostenevano finanziariamente le famiglie di malati o indigenti per varie cause. A inizio Novecento, le società di mutuo soccorso erano diffuse in tutta l’America e solo a New York se ne contavano oltre duemila.
Nel 1904, Sellaro concepì l’idea di riunire tutti gli italoamericani in un’unica organizzazione di fratellanza. Il suo progetto prese forma il 7 giugno 1905 durante una riunione nella sua casa, alla quale parteciparono l’avvocato Antonio Marzullo, il farmacista Ludovico Ferrari, lo scultore Giuseppe Carlino e i due barbieri Pietro Viscardi e Roberto Merlo. Seguirono altri incontri fino alla costituzione dell’Ordine dei Figli d’Italia in America (Order of Sons of Italy in America – OSIA, oggi OSDIA), di cui Sellaro divenne Presidente Nazionale.
Come emblema fu adottato un leone dorato e fu sancita la missione di riunire in un’unica famiglia tutti gli italiani sparsi in Canada e negli Stati Uniti, promuoverne il miglioramento morale, intellettuale e materiale, professare il mutuo soccorso e mantenere viva la cultura italiana. Scopo precipuo dell’organizzazione era partecipare a tutte le cause che potessero infondere, nell’opinione pubblica degli Stati Uniti, una giusta percezione degli italiani come persone rispettabili e validi lavoratori. Sellaro redasse la costituzione nazionale dell’Ordine e ne delineò personalmente le procedure formali di gestione.
Un anno dopo aver dato vita al suo più grande ed ambizioso progetto, che lo aveva reso una persona chiave della comunità italiana in America, nel sollevare i suoi connazionali dall’odio e dal disprezzo di cui erano oggetto nel loro nuovo Paese, il dottor Vincenzo Sellaro dovette affrontare una grave intimidazione. Una potente bomba esplose nell’elegante edificio di mattoni rossi al numero 203 di Grand Street, nel cuore di Little Italy, dove Sellaro aveva l’appartamento e lo studio medico.
“Una potente bomba era esplosa nell’elegante stabile di mattoni rossi al numero 203 di Grand Street, nel cuore di Little Italy, dove Sellaro aveva il suo appartamento e lo studio medico. Lui stava dormendo al piano di sopra nel momento in cui l’ordigno era deflagrato, scuotendo l’edificio. Quando corse fuori dal suo appartamento, i suoi vicini si stavano già precipitando per le scale, ancora svestiti, per uscire in strada. La polvere dei mattoni era ovunque. Uomini, donne e bambini erano apparsi sulle scale antincendio, imploravano aiuto e gridavano che all’interno era un inferno. Le finestre erano andate in frantumi nel raggio di centinaia di metri”.
Così le cronache dell’epoca riportarono il grave episodio di intimidazione subito da Sellaro ad opera di un insieme di bande che praticava estorsioni all’interno delle comunità italiane nelle città statunitensi, nella Grande Mela in particolare. La temutissima Manonera, infastidita dall’opera incessante di Sellaro in ordine all’evoluzione culturale e sociale delle comunità italiane di New York, chiese un pizzo di ben cinquemila dollari di allora, una cifra sproporzionata per il periodo, minacciando ritorsioni che poi, purtroppo, si verificarono in seguito.
Sellaro, però, non si perse d’animo e, con l’aiuto delle comunità che tanto aveva supportato, ricostruì il suo ambulatorio ed anzi, con l’amico Joe Petrosino, si schierò definitivamente contro quel fenomeno criminale che aveva tentato di arrestare la sua attività benefica e che sporcava la buona reputazione degli italiani onesti, portando avanti le attività dell’Ordine dei Figli d’Italia in America.
Una decina di anni dopo, quando gli Stati Uniti entrarono in guerra, circa ventottomila membri dell’Ordine dei Figli d’Italia in America prestarono servizio militare durante la prima guerra mondiale. Di essi, circa duemila morirono o furono feriti in combattimento e le famiglie dei membri al fronte trovarono nell’Ordine sostegno morale ed assistenza finanziaria. Nel 1918, al termine del conflitto, l’Ordine aveva attratto centoventicinquemila soci, distribuiti in novecentosessanta unità locali sparse in ventiquattro Stati americani e due Province canadesi. L’assistenza data in tempo di guerra fu il motivo principale che fece aumentare i soci, quasi raddoppiandoli.
Nel 1922, Sellaro fu insignito del Cavalierato da parte del Governo Italiano per l’aiuto dato alla comunità italoamericana e per la fondazione dell’OSIA. Nel 1928, il governatore Alfred E. Smith gli consegnò le chiavi della città di New York in riconoscimento del contributo medico e sociale verso la comunità. L’otto settembre del 1932, fu ricoverato al Columbus Italian Hospital, da lui fondato, per insufficienza renale, diabete e arteriosclerosi. Morì il ventotto novembre dello stesso anno.
L’Ordine dei Figli d’Italia in America (in inglese: Order Sons and Daughters of Italy in America) è oggi, tra le varie organizzazioni italo-americane, quella che maggiormente rappresenta gli oltre ventisei milioni di cittadini italoamericani. L’OSDIA ha sede legale a Washington DC e conta oltre seicentomila iscritti. Dal 2019 è presente anche in Italia, dove è stato fondato il “Capitolo di Roma”, la prima unità territoriale fuori dal territorio nordamericano in oltre cento anni di storia di questa organizzazione.
Tiberio Mantia è un commercialista di Palermo con una vasta esperienza nella associazioni di servizio e nel campo delle attività sociali. È presidente fondatore del Capitolo di Palermo dell’Order Sons and Daughters of Italy in America (OSDIA), organizzazione fondata nel 1905 a New York per promuovere la cultura italiana e l’orgoglio italiano in America. In questa intervista, Mantia condivide la sua esperienza e le sue opinioni sulle attuali sfide che affrontano le comunità italiane in America e in Italia, e sul ruolo delle associazioni di servizio nel preservare la cultura italiana e promuoverne la diffusione.
L’OSDIA è un’organizzazione fondata nel 1905 dal dottor Vincenzo Sellaro, un medico siciliano emigrato negli Stati Uniti. L’obiettivo principale dell’Ordine è quello di supportare la comunità italoamericana, promuovendo la cultura, la storia e i valori italiani, e di rafforzare i legami tra gli Stati Uniti e l’Italia. Inoltre, l’OSDIA svolge un ruolo importante nel promuovere le relazioni culturali tra questi paesi.
Il Capitolo di Palermo è stato fondato con l’intento di rafforzare ulteriormente i legami tra la comunità italoamericana e la Sicilia. La nostra missione, le regole e i valori dell’OSDIA rimangono invariati, ma la nostra prospettiva è diversa: siamo operativi a supporto delle attività americane e lavoriamo per allargare la presenza dell’OSDIA in Sicilia. Vogliamo promuovere la diplomazia culturale, di conoscenza del territorio siciliano nelle sue varie sfaccettature, il “turismo di ritorno per la scoperta delle radici” e, perché no, anche le relazioni commerciali tra l’Italia e Stati Uniti.
La comunità italoamericana è sicuramente diversa rispetto a quando è stata fondata l’OSDIA. Oggi, gli italoamericani sono ben integrati nella società americana e occupano posizioni di rilievo in diversi settori. Tuttavia, alcune sfide rimangono, come il mantenimento dell’identità culturale e della lingua italiana. L’OSDIA si adatta a queste sfide promuovendo la cultura italiana, organizzando eventi e attività educative e collaborando con istituzioni italiane e italoamericane per sostenere progetti che valorizzino le nostre radici comuni.
Vincenzo Sellaro è stato un personaggio fondamentale nella storia dell’OSDIA. Oltre ad aver fondato l’Ordine dei Figli d’Italia in America, ha contribuito in molti altri modi alla comunità italoamericana. Ad esempio, ha promosso l’istruzione e la formazione professionale per gli immigrati italiani, ha contribuito a fondare ospedali e istituzioni di assistenza sociale e ha difeso i diritti dei lavoratori italiani negli Stati Uniti. La sua eredità continua a guidare l’OSDIA nella sua missione di supporto e promozione della comunità italoamericana.
Il Capitolo di Palermo è attivamente coinvolto in diverse attività e iniziative. Ad esempio, stiamo lavorando per promuovere la diplomazia culturale tra Italia e Stati Uniti attraverso eventi, conferenze e progetti educativi. Collaboriamo anche con istituzioni locali e internazionali per sostenere iniziative che valorizzino la cultura, le tradizioni e la storia italiana. Inoltre, stiamo pianificando di promuovere relazioni commerciali tra Italia e Stati Uniti, coinvolgendo imprenditori e aziende interessate a sviluppare partnership e scambi commerciali.
L’OSDIA è aperta a tutti coloro che condividono i suoi valori e obiettivi e che desiderano sostenere la comunità italoamericana e promuovere la cultura italiana. Per diventare soci del Capitolo di Palermo, è possibile visitare il nostro sito web e seguire le istruzioni per l’adesione. Non ci sono requisiti specifici per diventaresoci, ma è importante sottolineare che l’OSDIA è un’organizzazione laica e democratica, e ci aspettiamo che tutti i soci rispettino e condividano i nostri valori.
Il mio messaggio per la comunità italoamericana e per coloro che desiderano sostenere l’OSDIA e il Capitolo di Palermo è di continuare a valorizzare e promuovere la nostra cultura, la nostra storia e i nostri valori. L’OSDIA è un’organizzazione che da oltre un secolo si impegna a sostenere la comunità italoamericana e a rafforzare i legami tra Italia e Stati Uniti. Invito tutti a unirsi a noi in questo importante impegno e a contribuire al successo delle nostre iniziative.
Quando leggerete queste righe, la nostra delegazione OSDIA sarà a Roma, in Italia. Non vediamo l’ora di incontrare i nostri membri del Capitolo di Roma e di inaugurare il nostro secondo e più recente Capitolo di Palermo, in Sicilia.
Durante la permanenza, assisteremo a un’udienza papale, incontreremo i leader della comunità e del mondo economico, incontreremo i legislatori italiani e faremo un tour enogastronomico, solo per citare alcune delle grandi cose che faremo per promuovere l’OSDIA.
Ottobre sarà anche il mese dell’Italian American Heritage e delle celebrazioni del Columbus Day. Ci aspettiamo molti progetti in questo senso e ringraziamo il presidente del CSJ, Robert Ferrito, per il suo continuo e incessante lavoro per promuovere il Columbus Day e presentare un’immagine positiva degli italoamericani.
Ottobre è anche il mese della violenza domestica. Come per la raccolta fondi per l’Ucraina, il Giving Tuesday e gli altri nostri programmi, è imperativo che l’OSDIA sia in prima linea nelle questioni che interessano tutti gli americani. In altre parole, dobbiamo essere rilevanti per il maggior numero di persone possibile. Questo è ciò che molti soci vogliono vedere nelle organizzazioni di cui fanno parte.
A questo proposito, abbiamo stretto una collaborazione con un’ottima organizzazione e terremo una serie di conferenze sul tema della violenza domestica e su come questa si rivolga ai giovani (soprattutto agli studenti) ad un ritmo allarmante. Vi faremo sapere quando andrà in onda e speriamo che possiate incoraggiare i vostri amici e familiari a guardare questa importantissima serie di conferenze.
Abbiamo anche formato un gruppo di giovani che si è impegnato a lavorare con l’Ufficio nazionale per portare sul tavolo idee che incoraggino i soci più giovani. Questi giovani sono molto impegnati nella nostra causa e spero che questo progetto sia fruttuoso e che si possano presentare questi suggerimenti ai Gran Capitoli.
Non dimenticate che abbiamo una nuova stagione dell’Italian American Show! Ci piacerebbe che ci aiutaste a sponsorizzare questo importante strumento di marketing per l’OSDIA. A questo proposito, il nostro show è andato così bene e gli ospiti sono stati così straordinari, che un altro media ha chiesto il permesso di mandare in onda i nostri programmi sulla sua piattaforma, ed è disposto a condividere la pubblicità che riceve per gli show che promuove. Questa sarà una grande fonte di reddito passivo per l’OSDIA e non ci costa nulla. È fantastico!
Il mese di ottobre è ricco di eventi, viaggi, celebrazioni, ecc… Assicuratevi di iscrivervi e di controllare le nostre piattaforme di social media e YouTube, dove viene pubblicato tutto ciò che facciamo, in modo che voi, la vostra famiglia e i vostri amici possiate essere aggiornati su ciò che stiamo facendo.
I Past Presidenti Nazionali dell’Order Sons and Daughters of Italy in America (OSDIA), Vincent Sarno e Vera Ferrara Girolami, hanno ricevuto il Premio Dr. Vincenzo Sellaro nel corso della Sessione Plenaria della Convention Biennale.
Il premio, intitolato al medico siciliano Vincenzo Sellaro, è stato istituito nel 1989 ed è conferito ai membri che si sono distinti nell’applicazione degli ideali ed ai principi indicati dal fondatore dell’OSDIA, costituendo il più alto riconoscimento assegnato ai membri della più antica organizzazione italoamericana.
Nativo di Polizzi Generosa, Vincenzo Sellaro è stato un medico, naturalizzato americano che fornì un contributo enorme allo sviluppo della cosiddetta “comunità degli italiani in America” composta da emigrati che arrivavano spaesati e confusi nel “nuovo mondo” e che trovavano enormi difficoltà di integrazione soprattutto in quanto non parlavano la lingua locale.
Il dottor Sellaro, che aprì un proprio studio medico nella Little Italy di New York, si accorse subito che questo aspetto costituiva un gap fondamentale nel processo d’integrazione degli italiani nella società americana e, nel 1905, si adoperò per fondare l’Ordine dei Figli d’Italia, nucleo fondamentale attorno al quale si sviluppò l’odierno Order Sons and Daughters of Italy in America, ad oggi la più antica e consolidata organizzazione a supporto dei cittadini americani di discendenza italiana.
Vincent Sarno, del New Jersey, e la californiana, di origine siciliana, Vera Ferrara Girolami fanno parte dell’OSDIA da oltre 35 anni ed entrambi hanno servito nella qualità di Presidenti nazionali.
“Il premio intitolato al fondatore della nostra organizzazione, il dottor Vincenzo Sellaro – ha dichiarato il presidente nazionale dell’OSDIA Robert A. Bianchi, Esq. – rappresenta il maggior riconoscimento per l’attività svolta in favore della comunità italoamericana dell’OSDIA. Tra decine di migliaia di membri in tutti gli Stati Uniti, i Past Presidenti Nazionali Vincent Sarno e Vera Ferrara Girolami, non solo hanno guidato la nostra organizzazione con onore e distinzione, ma si sono anche elevati al livello di ricevere il più alto tributo riconosciuto dal nostro Ordine. Le mie congratulazioni a loro per aver raggiunto tale risultato”.
Alla sessione plenaria della Convention ha partecipato il fondatore ed immediato past president del Capitolo di Roma dell’Order Sons and Daughters of Italy in America, Carmelo Cutuli. “Gli italiani – ha sottolineato Cutuli – hanno dato un contributo enorme allo sviluppo della società americana per come la conosciamo oggi. La figura del dottor Vincenzo Sellaro, fondatore del primo ospedale italiano in America e dell’Ordine dei Figli d’Italia, in particolare, rende noi siciliani orgogliosi per aver contribuito in maniera così incisiva allo sviluppo ed al supporto dell’intera comunità italoamericana attraverso opere così importanti”.
Robert A. Bianchi, Esq. ex Pubblico Ministero nominato dal Governatore del New Jersey, oggi avvocato penalista del New Jersey e volto noto della televisione americana, ha rilasciato, in qualità di Presidente della più antica e consolidata organizzazione a sostegno degli italiani in America, l’Order Sons and Daughters of Italy in America (OSDIA) un’intervista a Wetheitalians.com, una community che tratta argomenti di interesse per gli italiani d’America.
Nel corso dell’intervista, il Presidente Bianchi, racconta alcuni dettagli relativi alla discendenza italiana della sua famiglia e illustra, partendo dalla tradizione centenaria dell’Ordine Sons and Daughters of Italy in America, il nuovo corso dell’organizzazione e le novità che stanno stimolando la vita associativa degli associati, che rappresentano una parte considerevole dell’influente comunità di discendenza italiana negli Stati Uniti.
“Oggi – spiega Bianchi – rappresentiamo un’organizzazione di uomini e donne che dona decine di milioni di dollari in beneficenza, borse di studio, soccorsi in caso di calamità, combattendo gli stereotipi negativi e promuovendo al contempo il patrimonio culturale italiano attraverso l’immagine positiva delle grandi realizzazioni degli italoamericani a beneficio di tutti gli americani. “.
“L’OSDIA è costruita su capitoli locali presenti in tutti gli Stati Uniti e in Canada. Viviamo la nostra esperienza associativa incontrandoci insieme, organizzando eventi, raccogliendo fondi per beneficenza, creando amicizie che durano tutta la vita ed offrendo l’opportunità di stare con persone che condividono un’esperienza comune… essere italoamericani. Detto questo, l’organizzazione nazionale con sede a Washington, D.C. ci fornisce il potere di sostenere le questioni d’interesse per la comunità italoamericana a livello federale, statale e locale. Stiamo inoltre facendo una campagna per reclutare membri più giovani e per dare alle ragazze e alle donne la possibilità di unirsi a noi e assumere posizioni di leadership“.
L’organizzazione è presente in Italia dal 2020, quando è stato rilasciato il certificato di charter al “Capitolo di Roma”, la 3002esima unità locale dell’OSDIA e la prima fondata al di fuori del continente nordamericano negli oltre 115 anni della sua storia. “Ci stiamo espandendo anche in Italia – sottolinea Bianchi a questo proposito – e siamo onorati di avere il nostro primo capitolo in Italia. Sono rimasto sorpreso nell’apprendere che non eravamo mai stati rappresentati in Italia. Ma è valsa la pena aspettare. Siamo molto soddisfatti, questo nuovo capitolo ci permette di incontrare nuove persone, costruire relazioni strategiche e lavorare per il bene comune rafforzando la relazione transcontinentale con l’Italia.“.
L’OSDIA, nel perseguimento delle sue finalità istituzionali, ha sempre curato la comunicazione attraverso i suoi organi ufficiali e oggi, grazie all’impegno del Presidente Bianchi, questi mezzi vengono messi a disposizione anche per i rapporti con l’Italia, rappresentando uno strumento efficace per le industrie del “made in Italy” che vogliono promuovere oltreoceano i loro prodotti di eccellenza: “Stiamo lavorando – aggiunge – per costruire opportunità economiche e commerciali per i nostri associati, stiamo sviluppando i canali mediatici dell’OSDIA in modi mai fatti prima, come le nostre serie Facebook Live, il canale YouTube, e siamo anche in tv [sul canale americano News12+ n.d.r.] raggiungendo direttamente 3,8 milioni di case, e con il live streaming siamo in tutto il mondo. Stiamo anche avviando partnership strategiche con le grandi imprese italiane.”.
Quella di rafforzare i legami con la madrepatria è dunque una delle linee fondamentali del nuovo corso post-pandemico dell’OSDIA, la più antica e consolidata organizzazione a sostegno degli italiani in America.
Fondata a New York nel 1905 con il nome di “Ordine dei Figli d’Italia in America” dal dottor Vincenzo Sellaro, un medico siciliano emigrato negli Stati Uniti, nel corso della sua storia, parallelamente al sostegno della comunità italo-americana, l’OSDIA non ha mai fatto mancare il suo contributo alla madrepatria.
Negli anni ’50, si è attivata per garantire che l’Italia fosse adeguatamente posizionata all’interno del “Piano Marshall”, il programma di aiuti post-bellici finanziato dagli Stati Uniti per l’Europa. Da allora, l’OSDIA ha contribuito a sostenere economicamente varie cause anche in Italia, compresi i soccorsi per terremoti e inondazioni, per citarne alcuni. Recentemente, ha anche offerto il proprio sostegno alla ricostruzione di una scuola attraverso la Fondazione Bocelli.
La Commission for Social Justice (CSJ), il ramo dell’Order Sons and Daughters of Italy in America (OSDIA) che si occupa della cultural diplomacy tra l’Italia e gli USA, ha reso disponibile la sua produzione più aggiornata sul web, scaricabile liberamente dalla pagina https://www.osia.org/commission-for-social-justice/resource-page/
La Commission for Social Justice (CSJ) è stata fondata nel 1979 per combattere gli stereotipi sugli italoamericani da parte delle industrie dell’intrattenimento, della pubblicità e dei media e, sin dalla sua costituzione, collabora anche con altri gruppi per assicurare che persone di tutte le razze, religioni e culture siano trattate con dignità e rispetto. Il CSJ conduce campagne sia a livello comunitario che nazionale a sostegno di questioni culturali e sociali di cruciale importanza per gli italoamericani.
L’attività principale della Commissione consiste nel monitorare l’industria dell’intrattenimento, della pubblicità e dei media, intervenendo con tempestività nei casi in cui venga lesa la reputazione della comunità italoamericana. In questi casi la CSJ si attiva insieme ad altre organizzazioni italo-americane, reti di posta elettronica e singoli individui interessati dal problema, intervenendo a livello di opinione pubblica per ristabilire la verità dei fatti. Per raggiungere i suoi obiettivi, la CSJ si impegna nelle relazioni con la comunità e con il Governo, così come nelle campagne di base e nella raccolta di fondi. Tuttavia, dato il suo status non-profit, la CSJ non può offrire consulenza legale o assistenza nelle cause legali.
Attraverso il suo Positive Image Program, la CSJ informa regolarmente i media e il pubblico in generale sulle conquiste, i contributi, la storia e la cultura italoamericana e diffonde documentazione a supporto dell’immagine degli italoamericani. La documentazione, composta da libri, interviste, articoli e video, mira a fornire informazioni utili, e soprattutto verificate, su argomenti molto attuali che riguardano la comunità italoamericana, e più in generale la reputazione dell’Italia, negli USA.
La CSJ è un ramo operativo dell’Order Sons and Daughters of Italy in America (OSDIA), la più antica e consolidata organizzazione a supporto della comunità di cittadini americani di discendenza italiana, fondata a New York nel 1905, oggi presieduta da Robert A. Bianchi, Esq. avvocato penalista con base nel New Jersey, volto noto della TV americana. In Italia l’OSDIA è presente con un proprio Chapter a Roma e con numerosi members at large, soci sostenitori che pur non partecipando attivamente alla vita dell’organizzazione, ne condividono scopi e valori.
L’Order Sons and Daughters of Italy in America (OSDIA), nonostante l’emergenza pandemica, celebra un anno di eccezionali risultati in termini di crescita associativa ed adesioni ai programmi filantropici.
Originariamente chiamato Ordine dei Figli d’Italia in America, l’organizzazione è stata fondata dal Dr. Vincenzo Sellaro, nel quartiere Little Italy di New York il 22 giugno 1905, con lo scopo di supportare la difficile integrazione degli italiani emigrati negli Stati Uniti. Oggi, 116 anni dopo, l’Order Sons and Daughters od Italy in America (OSDIA) continua ad offrire il suo supporto alla comunità di cittadini americani di discendenza italiana.
La Sons of Italy Foundation (SIF), il ramo filantropico dell’OSDIA, ha supportato nel 2021 il #GivingTuesday, la Giornata Mondiale del Dono, il più grande evento internazionale dedicato alla generosità e alla solidarietà che coinvolge oltre 75 paesi nel mondo, ottenendo risultati ben oltre le aspettative. Nell’anno appena trascorso, inoltre, ha donato 20.000 dollari ad Help Our Military Heroes, il settimo contributo in otto anni, raccogliendo oltre 200.000 dollari nell’ultimo biennio per enti di beneficenza.
Fondata nel 1959, la Sons of Italy Foundation (SIF), sostiene a sua volta numerosi enti di beneficenza: l’Associazione Alzheimer, la Cooley’s Anemia Foundation, Veterani, la Doug Flutie, Jr. Foundation for Autism , Gary Sinise Foundation, Foundation for Cancer Research, Garibaldi-Meucci Museum, Ronald McDonald House of New York, e la Washington D.C. Police Foundation, solo per citarne alcune.
Oltre al supporto di cause filantropiche nazionali ed internazionali, la Fondazione Sons of Italy assegna borse di studio a studenti universitari e laureati di origine italiana per prestazioni accademiche esemplari, leadership scolastica e servizio alla comunità. Dalla sua fondazione, la fondazione ha raccolto decine di milioni di dollari per enti di beneficenza e borse di studio, sovvenzioni per la conservazione e l’avanzamento culturale, la ricerca medica, i soccorsi in caso di disastri e le cause delle truppe ferite e dei veterani sono stati al centro dell’attenzione per diversi decenni.
Una parte delle donazioni, viene raccolta in occasione della cena di gala annuale denominata National Education & Leadership Awards (NELA) che si tiene ogni anno dal 1989. Ad oggi, i partecipanti alle 32 edizioni del NELA Gala, includono presidenti degli Stati Uniti, membri del Congresso e diplomatici stranieri. Hanno ricevuto infatti l’ambito premio: il presidente Bill Clinton; il presidente George W. Bush; il presidente italiano Giorgio Napolitano; i giudici della Corte Suprema degli Stati Uniti Antonin Scalia e Samuel Alito; l’ex segretario alla difesa Leon Panetta; l’ex amministratore delegato della Fiat Sergio Marchionne; i luminari della scienza e della medicina dott. Anthony Fauci, Robert Gallo e Michael Sofia; gli intrattenitori Frank Sinatra, Tony Bennett, Annette Funichello e Gary Sinise; e le leggende dello sport Lou Carnesecca, Mario Andretti, Geno Auriemma e Tommy Lasorda.
Mentre l’OSDIA celebra questi risultati, lo slancio in avanti continua nel 2022. I soci dell’OSDIA sono in aumento e la generosità di spirito è esemplificata nelle donazioni SIF che crescono nonostante la pandemia.
Presidente nazionale dell’Order Sons and Daughters of Italy in America è Robert A. Bianchi, Esq. avvocato penalista con base nel New Jersey, volto noto della TV americana.
In Italia l’OSDIA è presente con un proprio Chapter a Roma e con numerosi members at large, soci sostenitori che pur non partecipando attivamente alla vita dell’organizzazione, ne condividono scopi e valori.
Joe Biden ha proclamato, in base ad una legge del Congresso, per l’11 ottobre il Columbus Day,
Da diversi anni il giorno dedicato a Cristoforo Colombo è diventato una festività controversa e le sue statue sono purtroppo state vandalizzate, a seguito di un’errata rivisitazione storica da parte dell’opposizione politica ai repubblicani.
Joe Biden, ha auspicato che sia “un giorno di riflessione” non solo sullo “spirito di esplorazione dell’America, il coraggio e i contributi degli italo-americani nel corso di generazioni”, ma anche “sulla dignità e resilienza delle nazioni tribali e delle comunità indigene” e sul “lavoro che resta da fare per realizzare la promessa di una nazione per tutti”.
L’Avvocato penalista di origine siciliana, Robert A. Bianchi, ha prestato giuramento come 38° presidente nazionale dell’Order Sons and Daughters of Italy in America (OSDIA), la più antica e consolidata organizzazione a supporto dei cittadini americani di discendenza italiana.
L’OSDIA, Ordine dei Figli d’Italia in America, è stata fondata nel 1905 da Vincenzo Sellaro, il medico siciliano nativo di Polizzi Generosa, che emigrò negli Stati Uniti all’inizio del secolo scorso dove poi fu fondatore del primo Ospedale italiano in America e successivamente si prodigò nel riunire le molteplici Società di Mutuo Soccorso per gli italiani in America in un’unica grande organizzazione che chiamò appunto OSDIA.
Ad oggi, i membri dell’OSDIA hanno donato più di 164 milioni di dollari a favore di programmi educativi, borse di studio, donazioni di beneficenza, soccorso in caso di disastri, promozione culturale e ricerca medica.
Il gruppo ha unità territoriali in tutti gli Stati Uniti, Canada. In Italia l’OSDIA ha fondato, nel 2019, il Capitolo di Roma, l’unico italiano in 115 anni, con l’obiettivo di curare i rapporti tra la sede di Washington e le istituzioni italiane, presieduto dal messinese, Claudio Frasca.
Nella sua qualità di procuratore di Morris County (NJ), l’avvocato Robert A. Bianchi è stato il capo delle forze dell’ordine della contea dal 2007 al 2013 ed oggi guida un team di avvocati penalisti del New Jersey. È anche un anchorman del canale televisivo legale Law&Crime Network ed è spesso intervistato in qualità di analista legale da canali televisivi nazionali quali CNN, ABC, FOX, NBC, CBS e MSNBC.
Nell’OSDIA Bianchi ha ricoperto ruoli di primo piano, interfacciandosi spesso con i funzionari della Casa Bianca, i membri del Congresso e altri alti funzionari federali su questioni che riguardano gli italo-americani.
Washington D.C., 6 Aprile 2021 – La Sons of Italy Foundation (SIF), braccio filantropico dell’Order Sons and Daughters of Italy in America (OSDIA), nel nostro Paese conosciuto anche come Ordine dei Figli d’Italia in America, celebrerà il prossimo 28 maggio il suo 32° Gala annuale National Education & Leadership Awards (NELA).
Sarà l’attore italoamericano Joe Mantegna, per il 18° anno consecutivo, il maestro delle cerimonie del NELA Gala che, quest’anno vedrà nella qualità di chairman onorario il generale dell’Esercito degli Stati Uniti in pensione, Peter W. Chiarelli.
Nel corso della presente edizione del NELA, la Sons of Italy Foundation assegnerà oltre 75.000 dollari in borse di studio e presenterà la sua donazione di 20.000 dollari al programma Help Our Military Heroes. Riconoscerà inoltre le donazioni, effettuate nel corso dell’anno, a diverse cause importanti, tra cui 15.000 dollari alla V Foundation for Cancer Research e 10.000 dollari alla Ronald McDonald House di New York. La famiglia Polo sarà premiata con il prestigioso National Education & Leadership Award. Gli altri premiati saranno l’imprenditrice di moda Yolanda Cellucci (Excellence for Business Award), Bob e Lisa Tramontano (Humanitarian Award), e l’ingegnere Joseph Mele (Lifetime Achievement Award).
Negli anni passati il NELA Gala della Sons of Italy Foundation ha raccolto milioni di dollari per cause meritevoli ed ha premiato molti personaggi illustri. Tra i premiati delle scorse edizioni figurano i presidenti degli Stati Uniti Bill Clinton e George W. Bush, il presidente della Repubblica Italiana Giorgio Napolitano, i giudici della Corte Suprema degli Stati Uniti Antonin Scalia e Samuel Alito, l’ex segretario alla difesa Leon Panetta, l’amministratore delegato della Fiat Sergio Marchionne, i luminari della scienza e della medicina Dr. Anthony Fauci, Dr. Robert Gallo e Dr. Michael Sofia; artisti del calibro di Frank Sinatra, Tony Bennett, Annette Funicello e Gary Sinise nonchè leggende dello sport quali Mario Andretti, Geno Auriemma e Tommy Lasorda.
L’Order Sons and Daughters of Italy in America (OSDIA) è stato fondato come Ordine dei Figli d’Italia in America nel 1905 da un medico italiano, il Dr. Vincenzo Sellaro, a New York. L’OSDIA conta oggi 600mila iscritti in tutto il Nord America ed è tra le varie organizzazioni a supporto dei cittadini americani di discendenza italiana, quella che maggiormente rappresenta gli oltre 26 milioni di cittadini italo-americani. l’OSDIA è presente anche in Italia, dal 2019 anno in cui è stato fondato il ‘Capitolo di Roma‘ dell’Ordine dei Figli d’Italia in America (osiaroma.altervista.org), la prima unità territoriale costituita fuori dal territorio nordamericano in 115 anni di storia di questa organizzazione.
Per ulteriori informazioni sulla partecipazione al 32° Gala Annuale NELA della Fondazione Figli d’Italia è possibile visitare il sito www.nelagala.org o inviare un’e-mail a nela@osia.org
Attraverso la Sons of Italy Foundation (SIF), e centinaia di migliaia di familiari in tutti i cinquanta stati e nel Distretto di Columbia, l’Ordine dei Figli d’Italia in America (OSDIA) ha assegnato finora quasi 61 milioni di dollari in borse di studio.
Negli anni passati, la SIF ha offerto da 10 a 12 borse di studio basate sul merito (National Leadership Grants), che vanno dai 4.000 ai 25.000 dollari in un concorso nazionale.
Le borse di studio sono aperte a tutti i cittadini statunitensi di origine italiana (almeno un nonno italiano o italo-americano) iscritti a un programma quadriennale di laurea o a un programma di laurea presso un’istituzione accademica accreditata per l’autunno 2020.
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L’assemblea dei soci della prima unità territoriale dell’OSDIA costituita fuori dal territorio nord-americano, in oltre cento anni di storia di questa organizzazione, lo ha eletto all’unanimità riconfermando anche alla Vicepresidenza Paolo Quattrocchi, socio dello studio legale internazionale Advant Nctm e direttore del Centro Studi Italia-Canada.
Cicatiello si avvicenda, nella carica, al charter member OSDIA Claudio Frasca, che ha guidato il Capitolo nel 2021 e nel 2022, assicurando la piena continuità delle attività in periodo di pandemia che, ora, assume la carica di immediato Past Presidente. “L’assemblea dei soci – ha dichiarato Frasca – ha apprezzato il programma presentato da Massimo Cicatiello, strutturato e basato su una visione ben precisa della valorizzazione dei rapporti tra Italia e Stati Uniti, due Paesi che condividono l’impegno per gli stessi valori: la democrazia, i diritti umani, lo stato di diritto, la sicurezza e la prosperità. Auguriamo al neo-presidente Cicatiello buon lavoro, assicurandogli il pieno e fattivo supporto nella realizzazione del programma che abbiamo condiviso.”
“Credo fortemente nella conoscenza condivisa e cercherò di caratterizzare – ha dichiarato Massimo Cicatiello – questo mio mandato sull’informazione corretta e qualificata tra i Paesi. Cercheremo di raccontare l’Italia agli Usa e gli Usa a tutti coloro che qui in patria hanno interesse ad esplorare o rafforzare i proprio legali culturali od economici. La mia preoccupazione principale sarà che l’Italia come Paese sia sufficientemente conosciuta dalle comunità italiane in America, al di là dei classici stereotipi. Sappiamo quanto la comunità italo-americana sia orgogliosa delle sue radici e di questo Paese che percepiscono meglio di quanto lo percepiamo noi italiani. Un paese maturo in grado di contribuire allo sviluppo del mondo”.
L’OSDIA in Italia sarà impegnata nello sviluppo del networking e nel rafforzamento delle principali progettualità già avviate. Con la nuova presidenza si prefigge di dialogare con le Istituzioni italiane e di valorizzare tutte le anime dell’Osdia in Italia attraverso lo sviluppo di iniziative specifiche anche in sinergia con le varie articolazioni territoriali e i principali stakeholder di riferimento. Un punto programmatico importante sarà il dialogo con tutte le generazioni di italiani in America, specie con i giovani americani con origini italiane. L’Italia è la seconda destinazione più popolare nel mondo per gli studenti americani che studiano all’estero, con oltre 35.000 studenti statunitensi che studiano in Italia ogni anno. Osdia si proporrà inoltre come aiuto agli studenti italiani che sempre di più sono attratti dai programmi di scambio accademico con gli Stati Uniti ed ovviamente a far conoscere l’Italia agli studenti americani in Italia a riscoprire le loro antiche origini.
PALERMO – Tra i contributi al miglioramento della condizione e della reputazione degli italiani in America, c’è quello del medico siciliano Vincenzo Sellaro, co-fondatore del primo ospedale italiano in America e dell’Ordine dei Figli d’Italia in America, oggi denominato Order Sons and Daughters of Italy in America. La figura del medico siciliano, nativo di Polizzi Generosa, è stata ricordata dal fondatore e past president di Confassociazioni USA, Carmelo Cutuli, nella sala Mattarella di Palazzo dei Normanni nel corso della “giornata di amicizia Sicilia-USA”, svoltasi in occasione della presentazione del neocostituito Capitolo di Palermo dell’OSDIA lo scorso 7 giugno .
Come ha ricordato Cutuli, autore del libro “Vincenzo Sellaro ed i Figli d’Italia in America”, Il dottor Vincenzo Sellaro nacque nella seconda metà del IX secolo a Polizzi Generosa, in provincia di Palermo e, dotato visibilmente di grande ingegno, fu spronato dalla famiglia a continuare gli studi, culminati nel conseguimento della laurea in medicina presso l’Università di Napoli. Subito dopo la laurea, Sellaro emigrò negli Stati Uniti, stabilendosi a New York, dove completò i corsi di specializzazione alla Cornell Medical School ottenendo così la licenza per praticare la professione medica nello Stato di New York, dove aprì un ambulatorio privato al n. 203 di Grand Street nella Little Italy di Manhattan. Fu qui che Sellaro curò centinaia di immigrati italiani, spesso mal assistiti negli ospedali della città a causa della barriera linguistica esistente tra i pazienti e il personale medico e infermieristico. Per ovviare a questo grave inconveniente Sellaro si mise a capo di un comitato di medici bilingue. Una delle soluzioni da lui individuate per ovviare a questo inconveniente fu quella di fondare un ospedale dove si parlasse italiano. Furono raccolti fondi, soprattutto presso le società di mutuo soccorso italo-americane di New York, e sorse il Columbus Italian Hospital che fu completato nel 1902, con Sellaro primario del reparto di ginecologia.
In seguito, Sellaro, si iscrisse alla American Medical Association, dove condusse ricerche mediche, oltre ad istituire una scuola per levatrici sotto gli auspici del Consiglio Sanitario di New York.
Cutuli ha poi sottolineato che “nel 1904, Sellaro concepì l’idea di riunire tutti gli italiani d’America in una sola organizzazione. Il suo progetto prese corpo nel giugno 1905 durante una riunione indetta nella propria abitazione, cui seguirono altri incontri sino alla costituzione dei Figli d’Italia, in seguito denominato Ordine dei Figli d’Italia in America, di cui Sellaro divenne il primo Presidente Nazionale. Nel 1922, fu insignito del Cavalierato da parte del Governo Italiano per l’aiuto dato alla comunità italo-americana e per la fondazione dell’Ordine dei Figli d’Italia in America. Nel 1928, il governatore Alfred E. Smith gli consegnò le chiavi della città di New York in riconoscimento del contributo medico e sociale verso la comunità”.
“Le relazioni con la componente siciliana della società americana, rappresentano, in questo momento più che mai, un veicolo di grande importanza per la promozione della lingua, l’arte e la cultura italiana e continueremo pertanto a coltivare e sviluppare questo rapporto di amicizia, al fine di rinsaldare i legami con i nostri connazionali del Nord America.” ha concluso Cutuli.
L’Order Sons and Daughters of Italy in America rappresenta la più antica e consolidata organizzazione a supporto dei cittadini americani di discendenza italiana, comunità di riferimento per circa 26 milioni di italo-americani. Presente dal 2020 anche in Italia, l’Osdia, ha recentemente costituito un Capitolo a Palermo, composto da 30 soci, il cui presidente è il commercialista Vincenzo Tiberio Mantia con il direttivo formato da Pino Lo Verde, Daniele Giacalone, Antonella La Sorte, Sabrina Gianforte, Grazia Clementi, Giovanni Marrone, Maria Stella Di Bella, Tonino Rizzico.
Nel corso dell’incontro a Palazzo dei Normanni, moderato dalla giornalista Sandra Pizzurro, hanno portato la loro testimonianza oltre al Presidente di Confassociazioni USA, Carmelo Cutuli, il presidente del capitolo Osdia di Palermo Vincenzo Tiberio Mantia, il past president del capitolo Osdia di Roma, Claudio Frasca, il Professor Salvatore Tomaselli, il deputato ARS Marco Intravaia ed in collegamento dagli Stati Uniti, Robert A. Bianchi Esq., Presidente nazionale dell’Order Sons and Daughters of Italy in America ed altri esponenti di vertice di questa organizzazione.
© OSDIA "Capitolo di Palermo #3009"
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